Dida Foto CP3 VS KD: What Else??
di Alessandro Bosi
Si è appena concluso un incredibile primo turno, ma già questa sera iniziano le semifinali di conference perché il calendario Nba non fa prigionieri e i ritmi sono frenetici non solo sul parquet. Ma in fondo, a noi, piace così.
Per darvi un’idea dell’equilibrio e della spettacolarità che ha regnato per tutto il primo round di questi playoff, questi sono alcuni dei record infranti in questo breve delirio:
– maggior numero di gare 7 (5)
– maggior numero di partite finite all’overtime (8)
– maggior numero di partite consecutive finite all’overtime (4)
– maggior numero di partite decise da 3 o meno punti (13)
– maggior numero di partite decise da 5 o meno punti (21)
– maggior numero di partite decise da tiri allo scadere (2)
– maggior numero di vittorie esterne (23)
Ora rileggete tutto. Non è uno scherzo, anzi, è solo l’inizio. Tutto questo è successo in sole due settimane, e dovremmo compiacerci del fatto che ci aspetta un altro mese buono di tutto ciò
Ora proviamo ad analizzare, serie per serie, cosa dovremmo attenderci da questo secondo turno.
EST
INDIANA PACERS (1) – WASHINGTON WIZARDS (5)
Una serie che si preannuncia estremamente equilibrata, e che, tanto per cambiare, potrebbe andare alla distanza. Si affrontano due squadre abbastanza simili per struttura: esterni dinamici, buone batterie di lunghi, panchine estremamente corte. Entrambe le squadre sono molto restie a giocare small ball, e preferiscono tenere il più possibile due lunghi in campo contemporaneamente, soprattutto per ragioni difensive. Il team dell’Indiana parte leggermente favorito a tavolino, in virtù della miglior difesa della lega e di una ritrovata alchimia di squadra, ingrediente che era totalmente mancato nell’ultima parte di stagione. In questo senso la decisiva vittoria in gara 7 sugli Atlanta Hawks potrebbe rappresentare davvero la svolta dellla stagione. Washington, d’altro canto può vantare un giocatore molto adatto a mettere in difficoltà la difesa di coach Vogel: John Wall. La stella dei Wizards infatti ha nelle sue principale caratteristiche un temibilissimo pull-up jumper dalla media distanza (soprattutto in uscita dal pick’n roll) che è il tiro che il sisteme difensivo di Indiana tende a concedere. Inoltre, recenti statistiche hanno testimoniato come Wall sia il giocatore nell’Nba che crea più triple dall’angolo per i compagni di squadra, tiro che i Pacers difendono meglio di chiunque altro; chi riuscirà a vincere la guerra dei “corner three” si metterà in un’importantissima posizione di vantaggio dal punto di vista tattico. L’altra chiave per Washington sarà Nenè: il lungo brasiliano, infatti, è l’unico giocatore in casa Wizards con lo skillset adatto a “stanare” Roy Hibbert dai pressi del ferro e rendere più libera l’area per tagli e penetrazioni degli esterni. L’ago della bilancia per i Pacers, invece sarà probabilmente Lance Stephenson. Un giocatore in grado di fare tutto e il contrario di tutto è chiamato a una grande prova di maturità e, come ogni grande talento deviante che si rispetti, non sappiamo davvero cosa aspettarci. Sarà compito soprattutto suo, nei momenti di riposo dei giocatori titolari, evitare che l’attacco di Indiana diventi stagnante ma non solo: per larghi tratti di gara, dovrà occuparsi di uno tra Beal e Ariza, pericolosissimi tiratori di Washington. Insomma, dimmi che Stephenson arriva alla partita e ti dirò chi sei. I Pacers partono un filo avanti e se Paul George si manterrà sui livelli di eccellenza della serie precedente, dovrebbero spuntarla PRONOSTICO: INDIANA PACERS IN SETTE GARE
MIAMI HEAT (2) – BROOKLYN NETS (5)
Una serie che presenta almeno un milione di motivi per essere guardata sia da un punto di vista tattico che per tutto quello che sta intorno. La squadra di Brooklyn giunge per la prima volta al secondo turno dopo lo spostamento della franchigia dal New Jersey. I suoi due giocatori più rappresentativi, Pierce e Garnett, ritrovano quei Miami Heat che sono stati responsabili dei fallimenti delle ultime campagne coi Boston Celtics e arriveranno in Florida senza intenzione di fare prigionieri. Tutto ciò, senza considerare il fatto che i Nets a fine stagione regolare hanno palesemente “tankato” (perso apposta delle partite) per sistemare il tabellone Playoffs affinchè affrontassero gli Heat in questo secondo turno, vedendo in questa sfida un accoppiamento favorevole. Anche questa serie vede affrontarsi due squadre molto simili che fanno dell’esperienza un punto di forza ma che però, al contrario del caso precedente, sono molto propense (per necessità e per convenienza) a giocare small ball.
Premettendo che regular season e i Playoffs sono distanti come giorno e notte, tutte le quattro sfide annuali sono state vinte dai Nets che hanno, paradossalmente, una squadra molto adatta ma anche molto inadatta a giocare contro questi Miami Heat. La squadra di coach Kidd può infatti contare su un enorme batteria di esterni lunghi e versatili (vd. Livingston, Johnson, Anderson, Kirilenko,Pierce) in grado di accoppiarsi molto facilmente contro gli esterni di Miami (Wade e Lebron su tutti) e di cambiare su ogni pick’n roll che non coinvolga il lungo degli Heat. D’ altro canto, però, la Miami di questi ultimi anni è stata messa in difficoltà quasi esclusivamente da squadre abili nel bombardare e da tre punti e molto forti a rimbalzo, caratteristiche assenti dalla faretra dei Nets. La squadra della Florida, oltre a vantare quello che semplicemente è il miglior giocatore del mondo, ha dalla sua il fatto di aver riposato per un’intera settimana e di aver potuto preparare con più calma la sfida coi Nets. Le traballanti ginocchia di Wade ringraziano. Possibile “difference maker” per Brooklyn potrebbe essere Deron Williams: il playmaker statunitense sarà chiamato a giocare più che mai eseguendo delle veloci letture per evitare le trappole che la difesa di Miami porta sul pick’n roll, e a creare dunque, tiri facili per i compagni. Giocatore chiave per gli Heat, invece, potrebbe essere Chris Bosh (che in questi giorni starà pregando di trovare un Garnett stanco e acciaccato) che col suo mix di gioco perimetrale e interno dovrà creare apprensione e possibilmente caricare di falli il miglior difensore d’area dei Nets. PRONOSTICO: MIAMI HEAT IN SEI GARE
OVEST
SAN ANTONIO SPURS (1) – PORTLAND TRAILBLAZERS (5)
Come probabilmente avrete capito, quando ci sono di mezzo i Blazers, c’è sempre un motivo per rimanere svegli e il canestro che ne ha permesso l’accesso al secondo round è lì a dimostrarlo (correte a vederlo!!). In America va di moda un’espressione per descrivere quei momenti delle partite in cui le squadre, a ogni azione, fanno canestro: “trading baskets”. Per come mi immagino io la serie, allora, ci attendono minimo quattro partite di trading baskets. Si sfidano due attacchi stellari che non vi faranno certo rimpiangere tutte le ore di sonno arretrato che accumulerete. Abbiamo di fronte due squadre distanti 3400 km, e le cui età medie sono di 26 anni l’una (Blazers) e quasi 33 l’altra (Spurs) ma che giocano un basket incredibilmente simile, almeno nella metà campo offensiva. I pick’n roll giocati da Lillard-Aldridge da una parte e da Parker-Duncan dall’altra sono la massima interpretazione del gesto tecnico che si possa trovare sulla faccia della terra. I texani partono leggermente favoriti, in virtù della loro notevolmente miglior difesa e di un coach, Gregg Popovich, molto più abituato ad allenare a questi livelli. Fondamentale per loro, inoltre, sarà l’apporto di Tiago Splitter, giocatore perfetto per marcare Lamarcus Aldridge. Se ci fossero dei dubbi su quanto sia imprescindibile riuscire a limitare Aldridge per gli avversari di Portland, citofonate ai Rockets. Ai Blazers, infine, manca il giocatore per marcare Tony Parker; troppo grossi e lenti Matthews e Batum, troppo incostante Damian Lillard. Non devono però partire sconfitti i tifosi dell’Oregon che hanno dalla loro parte uno dei palazzetti più “europei” che si possano trovare in America, capace di incendiarsi in qualsiasi momento, una maggiore freschezza atletica e in generale la consapevolezza di aver già raggiunto un obbiettivo impensabile solo a inizio stagione. A questi livelli, spesso la testa fa più differenza delle gambe (e delle mani). PRONOSTICO: SPURS IN SEI PARTITE
OKLAHOMA CITY THUNDER (2) – LOS ANGELES CLIPPERS (3)
Si sfidano due squadre che hanno vissuto quella roulette russa cestistica che è una gara 7, ma che sono sopravvissute più o meno indenni. Secondo il sottoscritto, chi uscirà vincitore da questa serie arriverà a giocarsi le Finals per questa incredibile Western Conference. Entrambe le compagini hanno dovuto fare i conti con momenti poco felici nelle prime due settimane di Playoff; i Clippers hanno, purtoppo vissuto il caso Sterling di cui abbiamo discusso qualche giorno fa, mentre OKC è stata a un passo da quel baratro cestistico che è l’eliminazione al primo turno, ma che è riuscita a evitare grazie a uno spaventoso Kevin Durant e a un pizzico di fortuna. Serie che, sinceramente, faccio molta fatica a leggere ma di cui si può quasi certamente dire che sarà decisa da dettagli. Entrambe le franchigie giocano con moltissima pressione sulle spalle perché finora, considerando i due roster costruiti per vincere, i risultati sono stati troppo deludenti e un’altra eliminazione precoce non calmerebbe di certo la situazione. Passando al parquet, le partite si segnalano soprattutto agli amanti delle squadre da corsa e delle giocate sopra al ferro visto i protagonisti che prenderanno parte alle sfide; metà del mondo cestistico sogna di vedere Serge Ibaka stoppare un tentativo di schiacciata di Blake Griffin, mentre l’altra metà…….vuole che Griffin gli rifili la stampatona sulla testa. Ma a prescindere dalle giocate da poster, il duello tra i due sarà estremamente interessante anche quando i piedi saranno incollati a terra. Griffin ha faticato nel corso della serie coi Warriors, e dopo la sua prima stagione veramente convincente, vuole confermarsi su questi livelli anche sul palco più importante dei Playoff. La squadra losangelena manca in quel “difensive stopper” (specialista difensivo) in grado di limitare Kevin Durant il che potrebbe essere un grande punto di vantaggio per i Thunder, se saranno in grado di mettere KD in condizione di essere efficace al massimo delle sue pressoché infinite potenzialità. E questa, secondo me è la ragione per cui perderanno la serie: l’allenatore. Coach Brooks da anni ormai si dimostra incapace di fare quel salto di qualità che non è richiesto solo ai giocatori, rimanendo attaccato a un modo di pensare basket un po’ antiquato e soprattutto lasciando a giocatori così giovani (anche se fenomenali) troppe libertà e responsabilità di decisione. Di tutto ciò sarà sicuramente in grado di approfittare quel vecchio volpone di Doc Rivers, allenatore dei Clips, ed è per questo che alla fine andrò con LA.
PRONOSTICO: LOS ANGELES CLIPPERS IN SEI PARTITE