Con il triplice fischio non è solo finita la stagione 2014-2015 del Sassuolo; è finita anche la carriera di Paolo Bianco. Il centrale neroverde, in Emilia dal 2010, ha infatti detto addio al calcio giocato e appeso le scarpe al chiodo al termine di questa stagione, che per lui è stata la ventunesima da professionista. Per rendere l’idea, quando, nel 1995, Bianco ha fatto il suo esordio in Serie B con il Foggia, squadra della sua città, Berardi aveva appena un anno di età. Una vita, calcisticamente parlando. Una carriera che ha portato Bianco a calcare tutte le serie professionistiche tra la C1 e la Serie A, girando mezza Italia, a partire dalla sua Foggia passando per Treviso, Catania, Cagliari, Bergamo e infine Sassuolo, destinazione finale del suo iter di calciatore. Ha chiuso col Sassuolo in Serie A, quella stessa Serie A per cui ha lottato tanto e che ha raggiunto “solo” a 29 anni: ma lui non si è fermato, e a nove anni dal suo esordio nella massima serie il suo palmares può vantare 130 presenze, una cifra non da poco. Negli ultimi anni, quelli dopo la promozione, il ruolo di Bianco (solo quello in campo) è diventato sempre più marginale all’interno delle rotazioni difensive dei neroverdi, ma il suo peso e la sue esperienza si sono fatti sentire nei momenti di maggiore difficoltà. Bianco c’è sempre stato, ha accolto i nuovi arrivati che negli anni si succedevano in neroverde e li ha sempre fatti sentire parte del gruppo, come un vero capitano, fascia o no, dovrebbe sempre fare. Domenica sera Di Francesco gli ha concesso l’ultima apparizione di fronte al popolo neroverde, un popolo che lo ha salutato con uno striscione e tanti cori in segno di affetto; lo stesso Bianco, incredulo, a fine partita avrebbe poi dichiarato:”Non mi aspettavo tutto questo”. La società gli ha dedicato un video pubblicato sul canale ufficiale, come segno di riconoscenza per questi cinque anni e quelle novantasei volte in cui è sceso in campo per difendere i colori neroverdi. Al momento non si sa cosa gli riserverà il futuro; probabilmente resterà nel calcio, forse come allenatore, altrimenti chissà. Di certo è che il Sassuolo ha dovuto dire addio a un grande giocatore, ma soprattutto un grande uomo.
Questo è il video dedicatogli da società, staff e compagni: