Arrivavi al campo Primo Maggio, ti mancava un tacchetto, avevi strappato la tuta, volevi solo fare 2 chiacchiere? Incontravi Bruno Cuoghi, per tutti “Lo sceriffo”, soprannome che gli era stato appiccicato dopo una festa in maschera, quando ancora adolescente aveva deciso di vestire i panni di un Tex “alla modenese”. Ma chi era Bruno Cuoghi? Bruno, dal 1964, anno in cui l’ AC Spilamport era fallito ed aveva preso vita l’ FC Spilamberto è stato il custode del campo Primo Maggio. Dal 1964 al 2014, 50 anni di lavoro in cui tutto un paese, o meglio, una provincia, lo ha potuto conoscere. Sono sempre stato abituato a vedere e vivere il calcio non solo come uno sport, ma come molto di più. Le migliaia di persone che hanno calcato il parto verde del campo di Spilamberto non lo hanno fatto solo per fare la fascia e mettere il pallone in mezzo, lo hanno fatto perchè lì, in quel luogo, sapevano che avrebbero trovato un gruppo, delle amicizie, delle persone con le quali condividere un periodo della propria vita. Ecco chi è Bruno Cuoghi, è una delle persone che hanno reso possibile, a una marea di persone di poter vivere lo sport. Bruno era presente al campo sette giorni su sette, apriva il cancello, annaffiava il campo, aiutava gli allenatori. Ma non si limitava a quello “Lo Sceriffo”, Bruno era il guardalinee ufficiale dello Spilamberto, con quella radiolina sotto la tuta, che teneva per seguire 90′ minuto e sapere cosa faceva il suo Milan. Aneddoti su Bruno? Saranno in mille a scriverli, ne sono sicuro. Come amante dello sport, della mia Spilamberto, e delle persone per bene mi limito a fare un appello: Bruno Cuoghi merita qualcosa per i suoi 50 anni di vita per l’FC Spilamberto. Quanto sarebbe bello intitolargli il campo Primo Maggio o il piazzale antistante… perchè alla fine dei conti, se in migliaia siamo entrati e abbiamo vissuto in quel luogo, è grazie a lui, ciao Ciuculetà.
I funerali si svolgeranno domani, giovedì 24 marzo, con partenza dalle camere ardenti di Vignola alle 14,30 e Messa in San Giovanni a Spilamberto alle 15. Le mie condoglianze vanno alla famiglia, anzi no, vanno al figlio Alessandro (Drino), persona speciale, e a tutti coloro che gli hanno voluto bene.