di Fabio Sala
Il cielo è azzurro sopra la Malesia. Semicitazione della ben più famosa che tutti conosciamo e di cui non dobbiamo dare spiegazioni. Tutto ciò per dire che in Malesia il podio è italiano per due terzi, perché Iannone cade quando mancavano 7 giri alla fine mentre si trovava in terza posizione, rovinando il sogno di un podio tutto italiano come non capitava da Silverstone 2015. Vince Dovizioso davanti a Rossi e Lorenzo. Cade anche Marquez che però si rialza e finisce 11º. 9 vincitore diverso in stagione come non capitava dal 2000 quando a vincere furono in 8. Rossi secondo nel mondiale matematicamente.
LA GARA – Alla faccia della pista bagnata e del “partiamo piano per precauzione”. Il primo giro è da orgasmo. Partono bene i primi 4, con Lorenzo che prende la leadership e Marquez che gli si piazza dietro. Terzo quarto e quinto ci sono Dovizioso Rossi e Iannone. Poi Dovizioso fa un doppio sorpasso e si prendere la testa della corsa. Iannone scavalca il dottore per un attimo, ma poi Rossi fa meglio del Dovi: triplo (TRIPLO!!) sorpasso su Ian Maq e Lor. Fantastico. Il dottore riesce anche a prendersi la corsa, ma poi Iannone risale e riesce a mettersi davanti e dopo una serie di sorpassi e controsorpassi la coppia Ian-Ros prende un po’ il largo, lasciano Dovi in terza posizione solitaria e gli altri spagnoli a seguire. Poi a 8 giri dalla fine Rossi si mette davanti e Dovi supera Iannone. E intanto Marquez cade a terra; scivolata classica. Però si rialza e riparte. Alle spalle dei tre italiani si forma un buco: Lorenzo è quarto ma distante una vita. Purtroppo Iannone a 7 giri dal termine decide di rovinare un podio tutto italiano, cadendo nel tentativo di riaccorciato dai primi due. Quando mancano 5 giri Rossi va lungo alla prima curva dopo il rettilineo e Dovizioso lo scavalca è da lì il ducatista comincia a guadagnare secondi sul pesarese, che comincia a perdere anche su Lorenzo. Però il distacco è notevole e le posizioni rimangono congelate ginocchio alla fine.