Riportiamo le dichiarazioni di Francesco Brancolini, giovane portiere della Rosselli Mutina, che nel pomeriggio di sabato scorso ci ha concesso un’ampia intervista, nella quale ha analizzato con noi il suo percorso sportivo, il suo arrivo alla Rosselli e l’andamento di questo trionfale campionato.
Francesco, partiamo da te, raccontaci della tua crescita giovanile nel Modena FC.
«Ho giocato 3 anni a Modena, sono stati anni molto intensi durante i quali ho imparato da allenatori molto bravi come Valerio Valpreda, Cusin e altri., anche se non ho mai trovato molto spazio.»
Dopo 3 anni all’ombra della Ghirlandina, vieni mandato in prestito proprio ai rivali del Bologna. Cosa ha significato per te, che esperienza è stata e quali differenze hai notato rispetto al settore giovanile gialloblù?
«È stata un’esperienza molto bella, ho trovato anche lì allenatori di prima scelta come Gianluca Pagliuca che mi ha aiutato moltissimo nel mio percorso di crescita. Penso che quella parentesi al Bologna sia stata davvero fondamentale per il completamento della mia crescita sia fisica che mentale.»
Nella stagione successiva rientri a Modena, ma vieni giovanissimo mandato in prestito alla San Michelese nel campionato di Eccellenza. Che avvenuto è stato?
«Tornato dal Bologna, continuavo a non trovare spazio e quindi il Modena decide di mandarmi in prestito alla San Michelese, squadra che tuttora milita nel campionato di Eccellenza. Fin da subito mi sono trovato molto bene nel nuovo ambiente, ho cominciato giocando negli “Allievi Nazionali” arrivando fino alla semifinale campionato, durante la quale fummo eliminati dal Piacenza. Nella stagione successiva fui subito riscattato ed entrai nella rosa della prima squadra, dopo aver già fatto alcuni allenamenti durante la stagione precedente. Trovai spazio, alternandomi con l’altro portiere Battara, e centrammo la salvezza dopo una annata molto travagliata.»
Dopo due anni di prestito e l’acquisto del tuo cartellino da parte della società sassolese, decidono di darti una grande possibilità in Promozione, mandandoti nuovamente in prestito alla Rosselli. Quali differenze hai trovato in questo nuovo campionato e quale ambiente hai trovato rispetto alla San Michelese?
«Per quanto riguarda l’ambiente della Rosselli devo dire che mi sono ambientato bene fin da subito, non ho mai avuto difficoltà nell’inserimento all’interno dello spogliatoio a confrontarmi o a relazionami con i “senatori” del gruppo. Riguardo al campionato, invece, è lì che sto emerse le principali differenze: rispetto alla Promozione il campionato di Eccellenza è un campionato molto più tecnico, dove è fondamentale la cura dei dettagli e il mantenimento del ritmo di gioco, di poco più alto.»
Venendo ora al campionato, domenica scorsa avete battuto una delle due grandi concorrenti alla promozione diretta, la Scandianese, portandovi a quota 64 a +4 proprio da Scandianese e Solierese. Secondo te, ci troviamo difronte ad un punto di svolta della stagione?
«Questi 3 punti contro la Scandianese sono stati molto importanti per l’economia del nostro campionato, ma non credo che ci troviamo difronte ad una svolta. Questa vittoria sicuramente ha dato alle nostre rivali un chiaro segnale circa la nostra determinazione a vincere questo campionato, però penso che le svolte arrivino più domenica dopo domenica.»
Cosa è servito per battere un’avversaria così forte?
«Credo che la nostra arma in più siano stati singoli, che in partite particolarmente bloccate ci hanno permesso di vincere grazie ad una loro giocata e alla loro tecnica al di sopra degli altri. Un altro elemento che secondo me ha fatto la differenza in questi scontri diretti è sicuramente il gruppo e lo spirito di squadra, remiamo tutti verso un unico obiettivo.»
In settimana vittoria importante anche in Coppa (2-1 in trasferta). Secondo te, a questo punto è più “facile” vincere la Coppa o il campionato?
«Di “facile” purtroppo non c’è niente (ride), mentalmente e fisicamente ci siamo ma non possiamo far altro che affrontare partita dopo partita cercando di sbagliare il meno possibile.»
La Rosselli ha sempre avuto ambizioni molto alte, lo dimostrano i grandi investimenti che hanno permesso l’allestimento della rosa migliore della categoria. Cosa avete in più delle altre due rivali?
«Partendo dal presupposto che alle spalle abbiamo la fortuna di avere una delle società più solide della provincia grazie soprattutto alle due figure imprenditoriali di riferimento del club, Gian Lauro Morselli di Emiliana Serbatoi e Paolo Galassini di Usco, devo dire che lo spogliatoio sia la nostra marcia in più.»
A tuo parere qual è stata la squadra più forte contro cui vi siete dovuti confrontare?
«Il Fabbrico, all’andata vinsero 2-0 grazie a due episodi a noi sfavorevoli e poche giornate fa, nel match di ritorno, sono riusciti a strapparci un pareggio. Devo dire che sono una squadra davvero ostica.»
Tra due giornate giocherete in casa contro la Solierese, avete l’occasione di chiudere il campionato?
«No, abbiamo l’occasione di mandare un altro segnale forte, sarà molto importante vincere questo delicato scontro diretto per raggiungere la serenità giusta per chiudere il campionato.»
Come si fa a mantenere un ritmo così serrato per tutta la stagione e a restare in corsa in entrambe le competizioni (campionato e coppa)?
«Bisogna lavorare molto in settimana con tutto lo staff tecnico, sia sotto il punto di vista fisico, tecnico e psicologico. Le sconfitte credo che nel nostro caso siano molto legati agli episodi e non al nostro modo di allenarci che è sempre molto serio e continuativo di settimana in settimana.»
Secondo te, in caso di Promozione a fine anno, sareste già in grado di affrontare il campionato di Eccellenza con gli attuali effettivi?
«Io credo di sì perché siamo siamo pronti al salto di qualità e conseguentemente a quello di categoria. Siamo uno spogliatoio compatto e tecnicamente pronto ad affrontare l’Eccellenza.»
Per te, qual è il reparto più sguarnito?
«Secondo me non c’è un reparto in particolare che è più in difficoltà di altri. Alcune sconfitte sono state frutto di errori dovuti ai singoli o ad alcuni episodi sfavorevoli. Dobbiamo guardare piuttosto a dove poterci migliorare a partire dalla mentalità e dalla cura dei dettagli tecnici, elemento fondamentale nel campionato di Eccellenza.»
Tornando a te, come giudichi il tuo percorso sportivo sin qui e in cosa pensi di dover migliorare?
«Per ora sono molto contento del mio percorso sportivo, credo di star facendo abbastanza bene da quando ho la possibilità di giocar titolare, ma non mi sento affatto arrivato infatti cerco di migliorare allenamento dopo allenamento.»
Chiudiamo con un’ ultima domanda molto personale sul tuo futuro. Dove pensi di andare a giocare nella prossima stagione? Ti piacerebbe rimanere dove sei?
«Al momento non so rispondere con esattezza, farò le mie valutazioni in vista anche delle offerte che arriveranno, alla Rosselli sto davvero molto bene e il mio sogno sarebbe quello di giocare l’Eccellenza con questa maglia.»