Sulla incredibile vicenda che vede protagonista il Modena di Caliendo, moroso per 625mila euro verso il Comune di Modena che si appresta a giocare in affitto a porte chiuse al Morgagni domani e per tutta la stagione, abbiamo intervistato l’Assessore allo sport del comune di Forlì Sara Samorì.
Assessore il Modena ha chiesto di giocare a Forlì e la società concorda. Visto lo sfratto da Modena non le pare che come amministrazione sia illogico “accettare” Caliendo?
“La questione non sta in questi termini. L’eventuale contratto/convenzione d’uso dell’impianto è competenza del nostro gestore, il Forlì calcio F.C. che, compatibilmente con i vari calendari, ha certamente fatto le valutazioni del caso, ivi comprese le condizioni del manto. Come Amministrazione, non possiamo certamente non considerare come estremamente negativa la vicenda che vede la posizione debitoria della società nei confronti del Comune di Modena. Personalmente, non capisco che tipo di campionato si pensi possa disputare una società che già alla seconda partita gioca a porte chiuse. E questo dovrebbe fare riflettere soprattutto chi ha la responsabilità di applicare le regole e premiare società “sane” e in regola con i pagamenti”.
Per giocare a Forlì tutto l’anno il Modena ha bisogno della vostra licenza, cosa farete?
“Siamo a conoscenza dell’avvenuta ricezione della richiesta di licenza della Società. Nondimeno, a questa sarà data risposta nei tempi, con le verifiche e nelle modalità previste dalla piattaforma digitale SUAPER”
La Lega Calcio ha lasciato la patata bollente in mano a voi, questa è la nostra sensazione, che ne pensa?
“Al contrario. È nella loro metà campo, considerato le tempistiche e le modalità che si renderanno necessarie. Non brevi. In fondo, questo è il ruolo che spetta a loro. Decidano”.
Si giocherà a porte chiuse, è un modo per risparmiare o per dare un messaggio al Modena Fc?
“Il messaggio è che le regole vanno rispettate da tutti e nei confronti di tutti. Sempre. Soprattutto nel mondo dello Sport. In ogni caso, tifiamo perché la città di Modena, i suoi tifosi, la sua squadra possano trovare al più presto una soluzione che ne riabiliti l’immagine sportiva così riabbracciando degnamente la propria storia e la propria passione calcistica. Lo meritano”.
L’Assessore, che con grande disponibilità ha risposto a tutte le domande, lascia ben intendere come la Lega Calcio abbia giocato e stia giocando un ruolo fondamentale (in negativo) in una vicenda che mette in difficoltà anche l’amministrazione romagnola. In poche parole, anche dalle risposte si evince un concetto chiaro: la Lega non doveva nemmeno dare a Caliendo la possibilità di chiedere in affitto uno stadio senza aver pagato il Comune di Modena.