Parlando di sport, parlando di calcio, parlando di Sassuolo. Quando Paolo Maini mi ha chiesto di partecipare a questa nuova avventura, ho iniziato a pensare a quale sarebbe potuto essere il tema del mio primo pezzo. La scelta era abbastanza complicata, parlare dellattuale situazione dei neroverdi? No meglio tralasciare per il momento.
Parlare del calcio di oggi? Aiuto che Dio ce ne scampi!!! Parlare di Sport? Si potrebbe anche fare ma di certo cè chi è più preparato di me!!! E allora di cosa potrei scrivere? Ci ho pensato tanto, ho pensato a tutte le avventure che ho vissuto seguendo i neroverdi e mi è venuta in mente unoccasione particolare. Lo spareggio di Varese col Trento per andare in C2. Questa era la nostra dimensione nel 1998, il paradiso si chiamava c2 e la serie A non era neppure un miraggio lontano ma qualcosa di inimmaginabile.
Dopo un campionato incredibile che abbiamo vinto e perso diverse volte, ci ritroviamo al termine del campionato a pari punti con il Trento . Si va allo spareggio. La lega pensa prima a località esotiche come Caravaggio per svolgere questa partita, poi rinsavendo alla fine si gioca a Varese. Per il tifo nero verde è il primo vero esodo, la città stranamente si è avvicinata alla squadra e i sassolesi alla volta di Varese sono circa 500. Come siano andate le cose lo sappiamo tutti, il pullman che resta a piedi in autostrada doveva essere un presagio, comunque per ricapitolare arriviamo tardissimo allo stadio, dimentichiamo la coreografia dentro a due zaini sul pullman, vediamo una partita scialba, Santini sbaglia il primo rigore e perdiamo. Verremo poi ripescati in estate e saliremo nel paradiso della serie C.
Ma quello che mi piace ricordare di quel giorno è laffetto dei sassolesi per la loro squadra, sono le risate con i ragazzi che con me condividevano una passione, le lacrime a fine partita quando anche io dopo aver lanciato cori per 120 minuti sono crollato esausto. Lultimo bel ricordo di quel giorno è al ritorno in autostrada, appena passata la barriera di Melegnano, ci fermiamo allautogrill ed entriamo in massa al Mcdonald. Il soffitto è basso, siamo tantissimi dentro al locale e ad ogni coro sono sempre più convinto che ci ritroveranno dopo giorni sotto le macerie. Ad un certo punto vedo una signora sconvolta che chiede al marito, ma chi sono questi? E lui le risponde sono i SassUolesi. Mi volto, li guardo e con tutto lorgoglio del mondo gli rispondo . Sassolesi!!!!!!
P.S.
Allinizio di questa nuova avventura vorrei ringraziare chi con me ha condiviso km e stadi: Paolo, Mirco, Gianni, Cuneo, Simone, Bomba, Fiorano, Roberto e Fabrizio, Andrea, Nevio e tutti quelli che almeno una volta nella vita sono tornati a casa senza voce per questi colori.