Foto Monica Mammi
Il giorno dopo, quello che è successo ha ancora dell’incredibile, anche per chi bazziga i palasport da una vita.
Ieri, in un inferno giallo fatto da 5000 persone, è successo di tutto.
Ovviamente Trento non è che è venuta qui per cederci il passo con facilità, anzi, ha venduto cara la pelle e per un momento abbiamo anche pensato di non farcela.
Il primo set è cominciato come quello di Trento ed è finito più o meno nello stesso modo.
Il secondo set ci ha visto vincere ma con Trento che rientrava pian piano.
Il terzo set ci ha fatto venire i sudori freddi perché i nostri erano veramente in banana.
Poi c’è stato il quarto set: sotto praticamente sempre, con errori generalizzati, litigi sottorete e nervosismo a manetta. Poi: sul 20-24, quando tutti ormai eravamo in preda alla disperazione, entra lui, la belva umana, che non è Fracchia ma quell’Uros Kovacevic che non era pervenuto fino a quel momento e che diventerà il peggior incubo di Sokolov per il resto dei suoi giorni (secondo me la prossima volta che ci incontrerà sarà con una collana d’aglio al collo).
Con un fantastico Sket in battuta (e quella palla doveva pesare tonnellate) 2 muri ad 1 e due schiacciate da urlo della succitata belva, il nostro mister fa una roba che ha fatto svenire quelli che ancora erano in piedi: in un palasport che è veramente una bolgia, toglie un Kovacevic invasato per mettere Ngapeth in battuta; ebbene, mentre Uros fa il capo ultras dalla panchina, monsieur ci schiaffa 1 ace e 1 mani fuori che ci permettono di andare in semifinale.
Palasport in delirio con lacrime a profusione, giocatori a petto nudo sui roto (noi non vedevamo gente in piedi sui roto da quella gara 4 di Treviso del 97…fate un po’ voi!) e semifinale con Macerata acchiappata per i capelli, ma CONQUISTATA CON IL CUORE!!!
Ma questo è il volley, questa è Modena, questo è AMORE!!!
In una giornata in cui siamo stati davvero in difficoltà, i nostri ragazzi (e tutto il pubblico) non è mai stato domo e grinta e determinazione sono le parole che meglio descrivono questa squadra e questo momento.
I trentini, che ci avevamo anche creduto, si scuciono lo scudetto dal petto e lasciano strada alla mina vagante. Però lasciatecelo dire cari giocatori trentini, taci negro di m… a un avversario non è certo una frase degna di una squadra campione di tutto.
Ora tutti a Macerata, vogliamo invadere il loro territorio (anche se si gioca a Osimo perché il loro pala fa schifo).
Oggi più che mai, FINO ALLA FINE AVANTI GIALLI!!!!