10 aprile 1938: il Modena F.C. è in piena rimonta. Da dicembre l’allenatore Nehadoma aveva trovato la strada giusta schierando Cresta all’ala sinistra, a coprire Sentimenti mezzala, con Carnevali interno a destra. Era iniziata così una rimonta spettacolare in cui vennero sconfitte Messina, Pisa, Vigevanesi, Venezia, Cremonese, Alessandria, Anconitana e Spezia. A metà marzo si erano recuperate 10 posizioni in classifica, andando ad appaiare Novara e Venezia al secondo posto, a soli due dall’Alessandria. Poi si perse a Sanremo, e i tifosi iniziarono a temere che anche il finale potesse essere uguale all’anno precedente, con il Modena senza benzina a un passo dalla meta. I canarini fugarono ogni timore contro il Padova e si presentarono al big match casalingo contro il Novara, il 10 aprile, con soli due punti di ritardo sui piemontesi, secondi in classifica e a loro volta a sole due lunghezze dall’Alessandria, prima. Sentimenti mise in chiaro subito le cose: non erano passati 30 secondi che liberò un diagonale fortissimo che sorprese Caimo andandosi a infilare nell’angolino basso a destra del portiere. La partita, appena iniziata, era già chiusa e i canarini, che chiusero il match con un rotondo 3-0, andarono ad affiancare il Novara a 4 lunghezze dall’Alessandria, apparentemente imprendibile.
(Liberamente tratto da Modena Football Club 1912-2012, a cura di Filippo De Rienzo, Gilberto Guerra e Alessandro Simonini, Artioli, 2012)

Modena-Novara 3-0 (2-0), Modena, Stadio Comunale, 10 aprile 1938
MODENA: Roggero; Poggi, Nebbia, Galli I, Dugoni, Cresta; Zironi I, Carnevali, Notti I, Sentimenti III, Franzoni. All.: Nehádoma.
NOVARA: Caimo; Donati, Mazzucco; Bercellino. Mornese, Galimberti; Torri, Galli, Romano, Versaldi, Rizzotti. All.: Marucco-Patti.
Arbitro: Scotto di Savona
Marcatori:
Modena: Sentimenti III (1’, 88’), Carnevali (31’)
Note: tempo variabile, vento a raffiche che sferzano longitudinalmente il campo, terreno in ottime condizioni. Spettatori: 8.600. Angoli: 8-2
Da: La Gazzetta dell’Emilia dell’11 aprile 1938
Nel confronto diretto col Novara il Modena vince nettamente per 3-0 affiancandosi alla squadra rivale
Quanto di meglio sanno fare Modena e Novara lo hanno dimostrato nel secondo tempo: i canarini, sino a oltre metà della ripresa, gli azzurri dopo; in un serrate caldo, pieno di tenacia e di foga, durante il quale, però, pur seguendo una tattica guardinga che agevolava le discese avversarie, sospinte anche dal vento impetuoso, i canarini hanno trovato il modo di portare a fondo la terza stoccata, dopo alcuni interventi spettacolosi di Roggero.
E durante i momenti migliori della loro azione, proprio quando le prime linee, come catapulte che picchiavano sulle difese, le due squadre non sono riuscite a realizzare, vuoi per un palo provvidenziale e per un paio di salvataggi miracolosi — dei quali il più pauroso su calcio d’angolo — in favore dei piemontesi, vuoi per il valore dell’estremo difensore canarino, che, specialmente in tre parate — una a terra, una a mezza altezza, una in alto — ha messo in luce il brillante repertorio dei suoi mezzi.
Tutto questo dimostra l’impostazione di gioco di entrambe le unità, scese sul terreno con una parola d’ordine uguale: di opporre all’iniziativa avversaria, nel momento in cui si rivelava, la più salda difesa, munendo le retrovie di una triplice fila di uomini.
Ecco perché anche il Modena, dopo di aver ubriacato gli avversari come in un giro indiavolato di valzer, quando ha risentito naturalmente lo sforzo di questa sarabanda, nella quale il Novara è rimasto in piedi, quasi come tenuto dalla forza centrifuga del vortice, ha lasciato solo tre uomini di punta.
Ma anche nella reazione improvvisa, in quella reazione che in ogni duello — così di calcio come di pugilato e di scherma — specifica le qualità fondamentali del combattente, il Modena, come dimostra l’ultimo punto, è stato nettamente superiore, perché nel colpo improvviso di risposta, non è stato né convulso, né disorganizzato, ma organico in una tessitura, che ha trovato pronta rispondenza anche negli uomini arretrati, balzati, in un momento, di nuovo all’offesa, per costituire quell’insieme di organico, di completo, di perfetto, che si identifica nella forza penetrativa dell’attacco.
Quindi, nessuna scusante — nemmeno per il fattore morale, che, d’altronde, come si è visto, non ha peso su un undici temprato, come quello novarese — per quello che può aver influito il primo punto, venuto nel minuto iniziale, con un colpo fortunato, ripagato poi dai salvataggi in extremis, cui abbiamo accennato. Nessuna scusante per il Novara, che, se in casa sua — assente Roggero e nullo Dugoni, che la settimana dopo doveva entrare in clinica per la nota operazione — era riuscito nel girone d’andata a battere il Moderna per 4 a 1, con almeno due punti dovuti all’imperizia dell’estremo difensore canarino, ha dovuto ieri dichiararsi vinto per forza di punteggio e in linea assoluta.

Le giuste aspirazioni dei canarini
Vuoi per il vento eccezionalissimo, che, sebbene in favore, disorientava i reparti, vuoi per quel naturale orgasmo comune in simili partite, i canarini, pur superiori per numero di azioni, nel primo tempo, non erano così brillanti come sono apparsi dopo. Non è la prima volta, però, che il Modena mette in vetrina tutto il suo valore nella ripresa. E questo, col ritmo accelerato cui vengono condotte tutte le partite di Serie B, è indubbiamente una delle qualità più egregie degli uomini di Nekadoma, cui non fa difetto certamente il fiato e che devono gran parte dei successi del girone di ritorno appunto a questa progressione di sforzo, che sanno operare e che imbriglia ogni velleità avversaria.
Abbiamo detto che il Modena è stato superiore su tutta la linea, e questo, ripetiamo, perché nel confronto diretto con la più vicina rivale, i canarini dovevamo dare appunto la prova esatta di quanta sostanza siano nutrite le loro aspirazioni di promozione. E questa prova — a riconferma di quanto hanno detto le folle dei campi esterni, che cioè il Modena è stata la più bella squadra da loro ammirata nel corso del Campionato — è stata superata con tale autorità da far dire che, se una giustizia guida le sorti delle squadre, quella giallo-bleu deve affiancarsi all’Alessandria, tanto più che i grigi, con la stentata vittoria, sul Taranto, hanno dimostrato un indebolimento, che depone poco in favore della Capolista.
La marcia del Modena è poi tanto più ammirevole per i colpi di sfortuna che l’hanno ostacolata. L’ultimo, il più grave, quello di ieri sera, non deve però turbare gli animi. Mentre a Poggi e a Franzoni — due atleti ammirati per il loro valore, che supera ogni elogio per il bene che vogliono ai colori giallo-bleu — porgiamo, a nome di tutti gli sportivi modenesi, i più fervidi auguri, ai dirigenti, ai compagni di squadra e a coloro che li sostituiranno; rivolgiamo un incitamento: durare, perseverare, non darsi per vinti. Raddoppiare di lena, dare una lezione di volontà, che renderà tanto più nobili le fatiche che ancora rimangono da superare.
La cronaca dell’incontro
Agli ordini del camerata Scotto — che ha dato una lezione del come si deve arbitrare — le squadre, accolte dagli applausi della folla enorme, che gremisce ogni angolo dello Stadio, si allineano in queste formazioni:
MODENA: Roggero; Poggi e Nebbia, Galli, Dugoni e Cresta; Zironi, Carnevali Notti, Sentimenti e Franzoni.
NOVARA: Caimo; Donati e Mazzucco; Bercellino. Mornese e Galimberti; Torri, Galli, Romano, Versaldi e Rizzotti.
Il Modena ha vinto il campo e il Novara ha la palla, ma per poco. Se ne impadroniscono i canarini, che volano in area avversaria e, ancor prima che il cronometro segni il mezzo minuto, Zironi ha passato a Carnevali e questi, a Notti. Viene imbeccato Sentimenti, appostato in avanti e il tiro sembra che esca appena a lato del montante di sinistra. Questa è l’impressione di Caimo: ma la sfera molto angolata, e forse anche agevolata dal vento, picchia contro la faccia interna del palo e finisce dentro.
Un tiro alto di Franzoni, al 3°, poi la reazione degli azzurri, che frutta loro un angolo, al 10°, bilanciato, al 13°, dal Modena. Un minuto dopo, fugge Torri — il migliore, ieri, dell’attacco novarese — e ottiene un angolo, nel quale interviene Roggero.
I gialli assumono ora le redini dell’incontro e, al 19°, sconvolgono i reparti arretrati del Novara con un attacco furibondo.
Una fuga di Rizzotti, al 20°, allenta le maglie della superiorità modenese, poi, al 22°, e al 27°, Sentimenti e Zironi mandano a lato. Le azioni si susseguono in prevalenza, sebbene con un mordente relativo, nell’area degli azzurri, poi, al 31°, Cresta batte una punizione. Raccoglie il bravo Franzoni, che fugge a rapide falcate e traversa alla perfezione verso il centro, dove Carnevali — il miglior uomo in campo — sguscia fra i terzini, che sono apparsi i più efficienti fra gli undici novaresi, si impadronisce della palla e batte, con un perfetto raso terra, l’esterrefatto Caimo.
La vittoria è perfezionata e i gialli sembrano rallentare la loro foga, del che ne approfittano gli ospiti per ottenere un calcio d’angolo, al 38°. Nell’intervento, Roggero riceve un colpo al viso, che lo farà dolorare. I canarini, fra i quali Dugoni, ottimamente coadiuvato da Galli e da Cresta, si riconferma ancora una volta un asso, non danno tregua agli avversari e Mornese, ieri in ombra, Bercellino e Galimberti – il migliore dei tre — hanno il loro da fare per alleggerire il peso dei terzini.
Al 44°, è Sentimenti che tira e sulla palla, che sta per uscire di fianco, si precipita Zironi per un punto che sembra ormai sicuro. Una uscita coraggiosa e tempestiva di Caimo salva la situazione.

All’inizio della ripresa la schermaglia è breve, giacché il Modena, con uno stile superbo e con una tecnica da far impallidire il sistema novarese, sospinge gli azzurri nella loro area, dove il lavoro di difesa è massacrante. Un tiro a lato di Sentimenti, un angolo contro gli ospiti, alto, poi una scintillante azione canarina, nata dal settore di destra e conclusa con un tiro spettacoloso di Notti, che la traversa respinge. Si è fatto sotto, intanto, Franzoni, che raccoglie e tira proprio addosso a Caimo. La palla rimbalza ancora ed è Cresta che di nuovo la raccoglierà per mandarla, però, fuori bersaglio. Il pubblico si entusiasma allo spettacolo di gioco luminoso e veramente superiore che intesse ora il Modena, con al centro un intelligente modellatore di azioni ubriacanti, qual è Notti.
Al 9°, il Novara è in angolo e Caimo salva nuovamente in angolo. Soltanto all’11°, su una fuga sporadica, Roggero è chiamato al lavoro. Subito riprende la pressione modenese e, al 13°, Sentimenti e, al 15°, Zironi — che senza aver fatta una partita eccelsa ha dato il suo bel contributo alla vittoria — mandano a lato. Al 16°, calcio d’angolo contro gli ospiti e, al 26°, un’uscita tempestiva di Caimo.
Il Novara opera dei rimaneggiamenti e Bercellino, passando centro della mediana, debutta con un tiro potente e improvviso da lontano, che non sorprende, però, Roggero.
A Torri viene affidata la guida del quintetto di punta novarese e questo coincide con un ritorno della squadra all’attacco. Al 32°, un allungo di Mornese a Romano provoca un tiro raso terra, che viene parato in modo spettacoloso da Roggero. Al 36°, il Novara è, però, in angolo e, al 38°, tocca al Modena. Gli azzurri fanno appello a tutte le loro risorse, ed è da ammirare lo spirito col quale combattono, la foga, qualche volta eccessiva, con la quale si prodigano, trovando però nei difensori canarini — Poggi è un prodigio di tempestività e di calma, Nebbia una sicurezza nei rimandi — un baluardo insormontabile.
Un colpo di testa di Romano, nel bel mezzo di una mischia, viene parato, ma Roggero si fa particolarmente applaudire, al 42°, su un tiro volante di Rizzotti, indirizzato proprio nell’angolino alto di sinistra e che trova nel portiere modenese un atleta di classe indiscutibile.
Sotto questo serrate novarese, il Modena, come si vede, non vacilla, anzi pensa di creare proprio ora quello che è il capolavoro della sua prima fila, nettamente superiore, in fatto di concezione di gioco, a quella piemontese. È Franzoni che, lanciato dalla mediana, fugge, si fa luce e passa al centro a Notti. Bonati e Mazzucco si precipitano, ma Notti trova nel suo repertorio una nuova finta ed ecco che il pallone prosegue verso Sentimenti, piazzato. Il tiro, sulla sinistra, è inesorabile. Caimo raccoglie, rimette in gioco, ed ecco che i gialli vogliono finire in bellezza, tanto da ottenere un ennesimo calcio d’angolo, al 44°.
La fine è salutata dagli scroscianti applausi della folla, trascinata all’entusiasmo.
Alla partita, dalla tribunetta d’onore hanno assistito il Presidente della F.I.D.A., on. Ridolfi, il Vice Federale, il Federale Amministrativo e, fra gli inviati speciali, l’ex C.U. della Nazionale, comm. Rangone.

Gli altri risultati – Serie B – Undicesima giornata di ritorno
Pisa: Pisa batte Verona 1-0
Padova: Padova batte Messina 2-0
Spezia: Spezia batte Pro Vercelli 1-0
Brescia: Brescia e Cremonese 1-1
Alessandria: Alessandria batte Taranto 1-0
Vigevano: Anconitana batte Vigevanesi 1-0
Venezia: Sanremese batte Venezia 3-1
Riposava: Palermo
La classifica
Alessandria punti 38; Novara e Modena 34; Padova 32; Venezia 31; Pisa, Verona e Anconitana 30; Sanremese 29; Palermo 28; Pro Vercelli 26; Vigevanesi 25; Spezia 20; Brescia 17; Cremonese 16; Messina 15; Taranto 13.
Devono ancora riposare Alessandria, Modena, Venezia, Verona, Anconitana e Messina.