Maggio 1980: con Pace alle redini il Modena di Bergamini e Messori Roncaglia era pronto a lasciare la C2 dopo un solo anno. Piombato dopo anni di crisi finanziaria a un solo passo dai dilettanti, il club geminiano era risorto in estate dalle ceneri puntando su un mix composto di elementi di categoria, alcuni veterani e giovani del vivaio. La stagione dei canarini non era stata una passeggiata, né una marcia trionfale, ma una lotta col coltello fra i denti in campetti parrocchiali che i tifosi gialloblu in trasferta stentavano a trovare. Dopo Adria, Arona, Monselice, Rho, Seregno e Desio, dopo un campionato passato sempre nei primi tre posti in calssifica arrivò anche per i canarini il momento di allungare in maniera decisiva. Il 25 maggio 1980 al Braglia per la terzultima giornata, si presentò il Bolzano allenato dall’ex Armando “Surnia” Cavazzuti e capitanato dall’indimenticato “professore” Silvio Zanon; per i canarini, primi (46 punti) con una lunghezza di vantaggio sul Trento e 3 sul Padova, vincere la sfida con gli altoatesini, terzultimi e con poche speranze di salvezza, avrebbe significato porre una pesante ipoteca sulla promozione in C1. Le cose si misero subito bene, con la strana coppia di bomber Trevisan-Corallo a farla da padrone. Quando il triplice fischio di Pellicanò d Reggio Calabria sancì il 3-0 finale, mancava solo un punto.
(Liberamente tratto da Modena Football Club 1912-2012, a cura di Filippo De Rienzo, Gilberto Guerra e Alessandro Simonini, Artioli, 2012)

Dal RDC 26 maggio 1980
Netto successo sul Bolzano di Cavazzuti (e pareggio del Trento col Carpi): ai gialloblu manca solo un punto – Il Modena respira già farla profumata della C1 – La prova generale della festa della promozioni
3-0
Primo tempo: 2-0 (Corallo al 12° e al 35°). Secondo tempo: 1-0 (Trevisan al 35°).
MODENA: Fantini (dal 39° del s.t. Davoli); Corallo, Garito; Cresci, Mazzeni, Guidazzi; Vernacchia, Viviani, Trevisan, Cuoghi (dal 29° del s.t. Roccaforte), Soldati. 13° Roccaforte; all. Pace.
BOLZANO: Caliari; Canazza, Busnardo; Zanetti, Della Giacoma, Merlin; Rossi, Odorizzi, Zanon, Perissinotto (dal 13° del s.t. Franceschini), Cinquetti. 12° De Nadai, 14° Grandi; all. Cavazzuti.
Arbitro: Pellicanò di Reggio Calabria.
Note: terreno buono, prima cielo coperto e poi sole; ammonito Zanetti; calci d’angolo: 9-2 (nel p.t. 6-1); spettatori: 6.500 circa di cui 5960 paganti per un incasso di 23 milioni.
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MODENA — Con la rotonda vittoria sui modesti bolzanini di Armando Cavazzuti e Silvio Zanon (un ritorno al Braglia con altri colori, salutato da un lungo affettuoso applauso) il Modena ha acquistato, a due turni dal termine, la matematica sicurezza che, se tutto gli dovesse andare male e al Padova dovesse invece, andare tutto bene, per una delle due poltrone in C1 potrebbe almeno spareggiare. È una considerazione pleonastica, che, però, serve ad offrire ai giallo-blu la tranquillità che deriva dall’avere già in tasca una buona fetta della sospirata e meritata promozione. È impensabile, infatti, che con la salute e l’entusiasmo che sorreggono ancora gli uomini di Bruno Pace al Modena non riesca o domenica a Rho o alla chiusura del campionato in casa con l’Arona di conquistare il punto dell’assoluta sicurezza.
Ieri l’incontro non ha offerto molti spunti degni di commento, se non quelli a conferma di considerazioni già fatte più volte. Il Modena ha avuto vita abbastanza facile sia per la modestia degli avversari che non hanno nemmeno avuto modo di arroccarsi nel bunker che era facilmente prevedibile, sia per la freschezza atletica dei suoi uomini, che Pace è riuscito (e gli va dato il giusto merito) a portare sino alla fine in una condizione psico-fisica assai brillante. Sbloccato quasi subito il risultato con il solito Corallo, il Modena si è trovato la strada spianata. Il Bolzano, partito per tentare la spartizione della posta, essendo oggettivamente il colpaccio corsaro al di là delle sue possibilità, non è riuscito nemmeno a salvare la propria porta sino al quarto d’ora, perché Corallo, ben imbeccato da un perfetto assist di Soldati (ieri il migliore in campo, a conferma di una continuità di rendimento e di una saggezza tecnico-tattica che gli hanno già assicurato un posto fisso di titolare anche per la prossima stagione), ha insaccato di testa il decimo gol della sua bella serie in progressione.

C’è stata, da parte del Bolzano, una breve fiammata che si è spenta praticamente subito e poi il Modena ha potuto disporre degli avversari a proprio piacimento, aiutato anche dalla disposizione tattica degli altoatesini, che hanno lasciato al pericolosissimo Corallo un’eccessiva libertà, della quale il terzino-goleador ha saputo approfittare. Al 35°, infatti, un suggerimento di Cuoghi sulla tre quarti ha messo in azione il lungo e atletico fluidificante che ha galoppato sino al limite dell’area per battere poi con estrema sicurezza l’incerto Caliari.
E per il Bolzano non c’è più stata possibilità d’appello. Gli uomini di Cavazzuti hanno mostrato il limite della loro pochezza e solo il libero Merlin si è salvato, mettendo in luce la sua attitudine al tiro da lontano, mentre Zanon ha cercato invano di suggerire a compagni, ormai spenti, il timido accenno di una reazione che si è concretizzata unicamente (due minuti dopo il secondo gol di Corallo) in un tiracelo di Cinquetti, che ha incrociato la base del palo alla destra di Fantini e, al quale, però, ha replicato immediatamente il Modena con Soldati; che, al 38°, ha colto la traversa con uno splendido pallonetto d’esterno.
Requiem per il Bolzano, insomma, e trionfo per il Modena, che, sino al riposo, è riuscito anche a dare spettacolo di bel gioco, con alcune triangolazioni d’effetto impostate da Cuoghi e anche da Soldati, ieri in gran spolvero.
Vernacchia è partito alla grande. Suo il passaggio a Soldati in occasione del primo gol di Corallo e suoi anche alcuni suggerimenti sulla fascia che lo ha visto mettere in pista qualche numero da giocoliere. Poi, alla distanza, si è un po’ appannato, ma c’è da dire — a bilancio — che, nella seconda parte della stagione, ha largamente compensato le discutibili prestazioni dell’avvio e alcuni atteggiamenti che lo stesso Pace aveva finito per censurare.
Cuoghi non si è impegnato proprio fino a fondo e bene ha fatto l’allenatore a rilevarlo col giovane Roccaforte, che, nel prossimo campionato, dovrebbe essere uno dei punti fermi della squadra se saprà non disattendere le promesse fatte sin qui. Cuoghi, ormai, non è più motivato e le sue prove risentono di una mancanza di concentrazione che possiamo largamente giustificare. Non bastano alcuni tocchi di gran classe, però, a meritare la robusta sufficienza che tante volte si è sentito attribuire.
Se non fosse per la regolarità del torneo, diremmo che, a questo punto, sarebbe meglio vedere Roccaforte (oppure Ori) a tempo pieno per saggiare del tutto le capacità d’impatto con quel pubblico del Braglia, che anche ieri ha dimostrato, con una certa freddezza, di non sapersi accontentare più nemmeno della vittoria e di avere una gran nostalgia di altri palcoscenici e avversari di maggior caratura. E vediamo gli altri. Fantini è stato poco impegnato, ma sempre attento. Bene, comunque, la soddisfazione che Pace (da gran psicologo) ha voluto concedere a Davoli, che domenica scorsa era stato autore di alcuni buoni interventi e nella prossima stagione si farà adeguatamente le ossa nell’Imolese. Sul suo abituale standard l’onesto Garito, così come Cresci e Mazzeni, che non hanno avuto problemi anche se a volte si sono presi inutili confidenze con gli avversari.

Guidazzi è stato meno brillante di altre volte, perché portato spesso sulla fascia destra dove il mediano mancino perde una buana metà della sua micidiale potenza nel tiro e anche un po’ di coordinazione. Vivani, a centrocampo, è stato utile come al solito, ma un po’ meno concentrato di altre volte, come ci è parso gli accada quando Cuoghi non rappresenta un punto di riferimento su cui contare a occhi chiusi. Trevisan ha saputo assolvere bene ai suoi compiti di creatore di spazi senza abdicare alla segnatura e sfiorando la doppietta.
Per finire i tre gol. Al 12°: Vernacchia a Soldati, che fa spiovere per Corallo, il quale insacca di testa. Al 35°, Cuoghi suggerisce a Corallo, che, raggiunta l’area, spara di precisione e batte Caliari per la seconda volta. Al 35° della ripresa, è Corallo che assiste Trevisan, il quale, ben piazzato al centro dell’area, colpisce forte di testa e punisce il modesto portiere bolzanino.
Alla fine, anche per i concomitanti pareggi di Trento e Padova, è quasi la festa della promozione e c’è il trionfo per molti gialloblu. Un po’ la prova generale di quello che succederà fra quindici giorni.
Sandro Bellei
BRUNO PACE NEGLI SPOGLIATOI – “Vorrei un pubblico un po’ più caloroso”
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MODENA – Clima da tranquilla partita di fine campionato negli spogliatoi: vola distesi ma nessuna scena di esultanza o di sconforto. Verrebbe quasi voglia di andare a controllare la classifica per sincerarsi se effettivamente, con i risultati odierni, il Modena è al novantanove per cento promosso in C1, mentre, viceversa, il Bolzano lascia senza possibilità d’appello questa categoria.
Bruno Pace è insolitamente poco loquace, ma per altri aspetti non si smentisce: “Non siamo ancora promossi — dice — non si sa mai… Dovessimo perdere allo spareggio”. È interrotto da Cavazzuti, che si avvicina per porgergli i propri complimenti: “Vi meritate la promozione — dice Cavazzuti — non potevamo essere noi a fermare una marcia così sicura. Però per una ventina di minuti siamo riusciti a mettervi in difficoltà”.
Pace conferma e riprende con un accenno al pubblico: “Spero che l’anno prossimo sia un po’ più caloroso durante le partite. Persino oggi, quando la squadra si è concessa qualche momento di pausa, si è sentito qualche fischio che mi ha francamente seccato”.
Blocchiamo Corallo mentre si affretta per raggiungere i parenti che lo attendono: le sue doppiette ormai non fanno più sensazione e si parla allora del suo futuro: “Effettivamente ho sentito qualche voce di richieste che mi riguardano. Dopo una stagione del genere mi si presenta forse un’occasione irripetibile per arrivare al calcio professionistico, per lo meno a livello di serie B. Ci terrei a non lasciarmela sfuggire, ma se dovessi restare a Modena non mi metterei certo a piangere. Se penso che lo scorso anno stavo per smettere… Dopo la promozione ottenuta con l’Anconitana venni ceduto al Modena e pensai che se non mi si considerava buono per la C1 tanto valeva lasciar perdere. Non potevo immaginare che a Modena avrei invece trovato la mia fortuna. D’altra parte, ad Ancona mi facevano giocare terzino marcatore e mi sembra dimostrato che la mia posizione è un’altra”.
Per il giovane Pietro Roccaforte l’ennesimo spezzone di partita: “Sono soddisfatto — dice il ragazzo — anche per queste brevi apparizioni in prima squadra perché testimoniano la fiducia che il Modena ripone in me. È il terzo anno che sono a Modena e non mi sono mai trovato bene come ora. Venni dal Casalecchio…”.
Gli si affianca Sergio Dondi, responsabile del settore giovanile, che si inserisce dicendo: “Ho portato io Roccaforte a Modena ed è poi stato merito di Mazzanti se Pietro si è definitivamente trasferito in città — (prima era costretto a fare il pendolare con tutte le conseguenze negative immaginabili — n.d.r.) — Sarà probabilmente lui a raccogliere l’eredità di Cuoghi nel Modena ’80-’81”.
La parola di nuovo a Roccaforte: “Il primo anno non mi ambientai per niente, poi, grazie a Mazzanti, riuscii ad
inserirmi nell’ambiente calcistico e nella città. Il mio ruolo? Mi ritengo una mezz’ala con caratteristiche offensive, un
giocatore da tre quarti di campo avversaria”.
Silvio Zanon ha giocato oggi l’ennesima, e probabilmente ultima, partita al Braglia: “Il Modena è molto forte, non lo scopro io. Noi siamo spacciati, ma se non mandavano via Cavazzuti in un momento cruciale della stagione potevamo salvarci. Nel periodo in cui fu sostituito non ne abbiamo azzeccata una”.
Stefano Turcato

(Tabellino tratto da Modena Football Club 1912-2012, a cura di Filippo De Rienzo, Gilberto Guerra e Alessandro Simonini, Artioli, 2012)
XXXII. Modena-Bolzano 3-0 (2-0), Modena, Stadio Alberto Braglia, 25 maggio 1980
MODENA: Fantini (84′ Davoli); Corallo, Garito; Cresci, Mazzeni, Guidazzi; Vernacchia, Viviani, Trevisan, Cuoghi (74′ Roccaforte), Soldati. All.: Pace. A disp.: Menabue.
BOLZANO: Caliari; Canazza, Busnardo; Zanetti, Della Giacoma, Merlin; Rossi, Odorizzi, Zanon, Perissinotto (58′ Franceschini), Cinquetti. All.: Cavazzuti. A disp.: De Nadai, Grandi.
Arbitro: Pellicanò di Reggio Calabria.
Marcatori:
Modena: Corallo (12′, 35′), Trevisan (80′).
Note: terreno buono, prima cielo coperto e poi sole. Ammonito Zanetti. Spettatori 6.500 ca. di cui 5.960 paganti per un incasso di Lire 23.000.000. Angoli: 9-2 (6-1).