foto da thetimes.co.uk
“The Greytest” ti definisce con un gioco di parole il celebre quotidiano britannico “Daily Mirror”; “The Greytest”.
E mi fa sorridere il pensiero che, per farti osannare da un notiziario inglese, avresti dovuto segnare la tua duecentonovantunesima rete con la maglia della Roma. Come se non fossero bastate le prime duecentonovanta a far capire al mondo che di Totti ne nasce uno ogni 100 anni, forse 200. Non ci credevano neanche loro, gli inglesi, che eri il più forte di tutti, il calciatore eterno della città eterna.
Hai dovuto fermare i campioni d’Inghilterra con una carezza delle tue, un tocco sotto a scavalcare il portiere, per zittire gli scettici e diventare l’ “Eternal footballer”. “The Greytest” dunque, anche oltre le mura dell’Etihad Stadium; perché non solo sei la più grande leggenda Italiana di tutti i tempi, ma sei anche il marcatore più vecchio della storia della Champions League. E pensare che, in terra iberica, i tifosi blancos si mangiano le mani da 10 anni esatti, rimpiangendo quello che avresti potuto fare al Bernabeu.
Come tutti i grandi calciatori, sognavi un una squadra che ti facesse vivere i più importanti palcoscenici mondiali; Florentino Perez, il presidente del Real Madrid, avrebbe fatto carte false per vederti con la maglia dei Galacticos e strapparti di dosso quella giallorossa, ma non aveva fatto i conti con la città eterna. Al cuor non si comanda ed il tuo cuore, immenso quanto il tuo talento, decise di restare nella capitale.
Sei caduto tante volte, forse troppe, ma ti sei sempre rialzato. Hai sputato la rabbia contro un danese ed hai scalciato un avversario per farti giustizia da solo; hai lasciato la squadra in 10 uomini da capitano protestando eccessivamente e, più di una volta, non hai accettato la sostituzione. Hai chiesto “scusa” ed hai imparato la lezione. Hai risposto sul campo e sei entrato nel mito.
Onore a te, Francesco, un grande uomo prima che un calciatore strabiliante ed una bandiera encomiabile.