Da tifoso amante del calcio vero giocato non posso che restare sconvolto e vergognato da quanto visto prima sul campo tra Bari e Modena e dopo dal giudice sportivo che ha analizzato quanto accaduto. Semplicemente Contini andava squalificato per almeno tre mesi, il fallo di reazione da parte di Beltrame non sussiste. Il giocatore barese, aggiungo, mette in scena una recita poco credibile, anzi a dir poco ridicola. Tutto ciò non fa che danneggiare il calcio inteso come sport puro e non lo squallido gioco di inganni che ormai è diventato. Palesemente il giudice sportivo ha riconosciuto la recita mal orchestrata di Contini (qualsiasi persona sana di mente se ne sarebbe accorto) ma non avrà squalificato lo stesso per non screditare la classe arbitrale. Gli arbitri sono uomini come noi tutti e pertanto sono portati ad errare (specie nelle situazioni concitate vissute sui campi), il giudice sportivo serve proprio a questo e non di certo per screditare e svalorizzare terzi. Purtroppo in Italia vige la regola del “mi faccio gli affaracci miei” ed anche il calcio rispecchia questo modo arretrato di pensare e concepire il tutto. Scrivo queste parole non da tifoso di parte (tifo Palermo) ma da persona indignata e sempre meno incantata dal meraviglioso e bistrattato sport del calcio.
Lettera – Fabio, tifoso del Palermo: “Il giudice non ha squalificato Contini per proteggere gli arbitri. Sono indignato e schifato”
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