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Il Resto del Carlino e la Gazzetta di Modena dedicano spazio alla nazionale azzurra che oggi giocherà per il bronzo, ore 17.30 ( RaiDue) contro il Brasile. Il sogno si spezza in una serata carica di emozioni: vince la Cina, di Jenny Lang Ping, perde l’Italia. A Marco Bonitta e alle sue ragazze bisogna soltanto dire grazie, perché hanno comunque perso con onore, dimostrando un coraggio che nello sport italiano è merce rara. Il ct ha adottato una mossa tattica, quando all’inizio del terzo set ha tolto una schiacciatrice (Costagrande) inserendo una seconda opposta, la Diouf. Come mettere quattro attaccanti nel calcio: la difesa, in questo caso la ricezione, soffre per forza. Ma nei primi due set era stato proprio l’attacco azzurro a non dare il solito rendimento, nonostante i cambi tentati dal ct. Sotto di due set Bonitta ha gettato il cuore oltre l’ostacolo del pregiudizio tattico ottenendo così il risultato sperato per un set intero: il terzo, nel quale la ricezione delle sole Del Core e De Gennaro ha tenuto (72%) e l’attacco e il muro hanno fatto il resto, riaprendo il match, grazie anche a Valentina Diouf. Le sue battute tattiche, le sue randellate in attacco e i suoi muri hanno riacceso il sorriso e la grinta sulle facce delle azzurre, rischiando di regalare anche il tie-break. Nel finale però, le azzurre hanno pagato qualche errore in battuta, sprecando l’occasione per andare al quinto set.
Modena ha guardato alla notte del Forum pensando a Piccinini, Folie e Soli, i suoi portabandiera. Storie diverse ma unico epilogo: addio oro, resta il bronzo. Francesca Piccinini ha assistito alla partita nel ruolo di cambio non utilizzato da coach Bonitta, l’unica a non aver messo piede in campo. Raphaela Folie è stata invece chiamata in causa nella terza frazione di gioco, mentre Fabio Soli è la solita presenza importante a fianco di Bonitta.
Lang Ping, allenatrice della formazione cinese, è riuscita a portare in finale una squadra presa in mano due anni fa dopo i Giochi di Londra. Lei a Modena prima giocò, a fine carriera, poi proprio da allenatrice riuscì a conquistare nel 2000 uno scudetto che mancava da 27 anni, aggiungendo poi nel 2001 una Champions quasi irripetibile. Oggi però Modena e i modenesi si divideranno tra lei e altri due volti noti, quelli di Christa Harmotto e Alisha Glass.