Sono passate circa due settimane da quando, con gli Stati Uniti, ha alzato al cielo la Coppa del Mondo. Ora, Christa Harmotto, centrale che per quasi 3 anni ha vestito la maglia di Modena, affida a noi di Parlando di Sport, il suo racconto del Mondiale vissuto in Italia, partendo proprio dalla seconda fase che l’ha vista rientrare al PalaPanini.
«Quando abbiamo preso l’uscita per il PalaPanini, un senso di forte nostalgia, per i giorni che ho trascorso a Modena, ha preso il sopravvento. Mi è tornata in mente la gente, il cibo, gli odori e, quando penso ai miei anni di Modena, non ricordo solo di aver giocato a pallavolo, ma soprattutto tutte le persone meravigliose che ho incontrato e che hanno reso l’Italia la mia seconda casa. Durante il mio breve soggiorno modenese, per la seconda fase del Mondiale, ho ritrovato amici e ricordi che custodirò per sempre. Non vedo l’ora di portare a Modena mio marito e la mia futura famiglia».
Ma facciamo un passo indietro, a quel percorso che ha portato gli Stati Uniti sul tetto del mondo dopo circa 3 settimane di partite in giro per l’Italia.
«C’era voglia di ‘fare qualcosa che non era mai stato fatto prima’, perché la nazionale femminile Usa non aveva mai vinto l’oro in nessuno dei più importanti tornei internazionali (Campionati del Mondo, Coppa del Mondo o ai Giochi Olimpici). Per questo, per tutta l’estate, ci siamo allenate duramente e abbiamo creato un ambiente che ci ha preparato ad affrontare le migliori squadre del mondo».
E quali erano per te le squadre più forti del mondo presenti al Mondiale? «Non saprei fare dei nomi perché sinceramente i migliori team del mondo erano presenti al torneo e per questo non abbiamo mai perso la concentrazione perché tutto sarebbe potuto succedere».
Inevitabile chiedere a Christa come ha visto l’Italia in questa competizione. «Intanto ci terrei a dire che l’energia italiana è stata incredibile e spero che in Italia si organizzino altri tornei. Guardando alla nazionale italiana devo dire che ho trovato una buona squadra, che continuerà a migliorare nei prossimi anni. Sono un po’come noi, un bel mix di veterane e giovani leve».
Il campionato del mondo è considerato come uno dei tornei più difficili da vincere: si gioca tutte le sere, bisogna essere sempre concentrati e dare il massimo sempre. La squadra statunitense ha disputato da protagonista i primi due gironi del Mondiale, arrivando a Milano, per la final six, e trovandosi davanti subito la nazionale italiana, in una partita vinta 3 a 0 dalle nostre azzurre. «Dopo quella sconfitta abbiamo dovuto velocemente resettare tutto e prepararci ad affrontare la Russia, perché sapevamo che se le avessimo battute, avremmo avuto la possibilità di andare in semifinale. Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile». La grinta, l’entusiasmo e la determinazione di Christa e compagne porta gli Stati Uniti a reagire alla sconfitta con l’Italia, portandole avanti in questo torneo: prima la vittoria con la Russia, poi quella col Brasile che ha significato la finale Mondiale contro la Cina, che il giorno prima aveva battuto le nostre azzurre. «Sapevamo che la Cina gioca uno stile diverso di pallavolo. Abbiamo affrontato il match come una ‘qualsiasi altra partita’ senza fare né più né meno di quello che facciamo tutti i giorni in palestra. E’ stato fondamentale concentrarci su ‘un punto per volta’ e non farci prendere dal rumore intorno che proveniva dagli spalti.
Quando l’ultima palla è caduta a terra mi sono molto emozionata. Tutta la squadra ha lavorato duramente per cercare di raggiungere questo importante traguardo. Certo, abbiamo ancora un sacco di lavoro da fare, ma è stato un punto di svolta per gli USA e per il nostro futuro. Adesso abbiamo una maggior fiducia e sappiamo che siamo in grado di raggiungere il gradino più alto di un grande torneo».
E’ tornata in America Christa, dove si gode la sua nuova vita accanto al marito. «Ho deciso che starò in California con mio marito, e mi allenerò presso l’impianto della nazionale questo inverno e in primavera. Ho bisogno di migliorare la condizione del mio ginocchio prima della prossima estate» conclude Christa.
Chissà se la rivedremo vestire la maglia di qualche club in Italia, ma una promessa, a inizio intervista, l’ha fatta: porterà la sua nuova famiglia a visitare Modena, e Modena sarà pronta ad accoglierli con un caloroso abbraccio.