Ghoncheh Ghavami è un giovane ragazza iraniana condannata a un anno di carcere per aver voluto assistere a un evento sportivo, andando contro al divieto per le donne iraniane stesse.
Il mondo dello sport si è stretto attorno a questa vicenda e tante sono state le dimostrazioni di solidarietà.
Catia Pedrini, Presidente di Modena Volley ha sottolineato che «Di fronte a questa situazione deprimente, la mobilitazione del mondo del volley per Ghoncheh Ghavami, la giovane iraniana condannata a un anno di carcere per aver voluto sfidare il divieto per le donne di assistere agli eventi sportivi (in quel caso, la partita Iran – Italia), è di straordinaria importanza. Il video che abbiamo realizzato, e che sta avendo enorme divulgazione, dimostra che c’è una parte del mondo sportivo che non si chiude in sé stessa, nei palasport o negli stadi, ma che guarda a cosa accade nel mondo e alle interconnessioni tra ciò che nel mondo accade. Due fine settimane fa, il volley italiano ha mandato la sua solidarietà a Ghoncheh e ha fatto sapere alle autorità iraniane che la repressione che stanno portando avanti non passa inosservata. Dobbiamo dare coerenza e continuità a questa e ad altre mobilitazioni. Ora Amnesty International ha lanciato un appello mondiale per la scarcerazione di Ghoncheh. Io ho aderito e vi invito caldamente fare lo stesso cliccando sul link http://www.amnesty.it/iran-ghoncheh-ghavami. In 53 anni di attività, gli appelli di Amnesty International hanno tirato fuori dalle carceri del mondo oltre 50.000 prigionieri di coscienza. Vogliamo che Ghoncheh sia la prossima».
Riccardo Noury, Direttore dell’Ufficio Comunicazione Amnesty International Italia, spiega come «Abbiamo sentito frasi quali “E’ solo un evento sportivo”, “Lo sport non può fare il cane da guardia della situazione dei diritti umani nel mondo”, “Non mescoliamo lo sport con la politica”, pronunciate da dirigenti sportivi di ogni disciplina, in occasione di eventi piccoli o grandi. Per limitarci a questi ultimi 10 anni, penso alle Olimpiadi estive di Pechino, a quelle invernali di Soci, ai gran premi di Formula 1 in Bahrein, ai mondiali di calcio di Brasile 2014, mentre l’edizione del 2022 in Qatar rischia di passare alla storia come quella basata sullo sfruttamento del lavoro migrante in condizioni equivalenti alla schiavitù».
Questo il video di Modena Volley a favore della scarcerazione di Ghoncheh Ghavami.