Un Sassuolo bello ma sprecone esce da Marassi con l’ennesimo pareggio amaro della sua stagione, dopo una partita per larghi tratti dominata; tre volte in vantaggio e tre volta acciuffato da un Genoa che ha dimostrato di non mollare mai e di crederci fino all’ultimo minuto. I neroverdi raggiungono i 25 punti, che gli valgono l’undicesimo posto in graduatoria, a sole cinque lunghezze dalla zona Europa League, ma al termine della sfida col Genoa è più l’amaro in bocca della soddisfazione.
La partita si dimostra gradevole sin dai primi minuti, come pronosticabile data la presenza di due squadre che fanno del calcio d’attacco il proprio mantra: ritmi alti, pressing asfissiante e gioco verticale rendono i primi trenta minuti estremamente frizzanti, anche se l’intensità non si traduce necessariamente in occasioni da gol. In questa prima fase di gara sono i neroverdi ad avere il netto predominio del terreno di gioco, con il tridente offensivo molto attivo e ben supportato dal centrocampo e dalla spinta dei due terzini. Al sesto minuto c’è la prima chance della gara, che porta appunto la firma neroverde; su un bel lancio di Missiroli, Sansone è libero di involarsi verso la porta neroverde, ma un leggero ritardo nell’esecuzione e una buona uscita di Perin negano al calabrese la gioia del gol.
In questa fase il Genoa fatica incredibilmente a gestire il pallone, e la pressione alta degli uomini di Di Francesco garantisce alla squadra emiliana molte seconde palle, permettendo a Magnanelli e soci di alzare il baricentro e di schiacciare i rossoblu nella propria area. Nei primi venti minuti, l’unica sortita genoana è firmata Antonelli, il cui debole cross basso è facilmente bloccato da Consigli. Al 14esimo minuto il Sassuolo fa le prove generali del vantaggio, ma MIssiroli gestisce male una transizione in campo aperto, servendo un defilato Sansone, la cui conclusione è facile per Consigli. Il gol si fa attendere solo per pochi minuti, quando al 18esimo, sugli sviluppi di un cross dalla destra Brighi colpisce di testa, chiamando Perin a un miracolo volante; sul prosieguo dell’azione Berardi viene atterrato in area da Lestienne e l’arbitro decreta calcio di rigore. Sul dischetto si presenta lo stesso Berardi che calcia sulla destra di Perin: il portiere rossoblu tocca ma non riesce a evitare il gol. 1-0 Sassuolo.
Neanche il tempo di festeggiare per i ragazzi di Di Francesco che arriva il pareggio del Genoa: su una bella azione in velocità degli attaccanti rossoblu, Lestienne trova un’imbucata alle spalle della difesa neroverde, mettendo Iago Falque da solo davanti a Consigli: lo spagnolo batte il portiere neroverde con un pregevole tocco sotto. E’ 1-1. Come successo in altre occasioni in questo campionato, il Sassuolo subisce gol nei momenti in cui è in controllo della gara, aspetto su cui i neroverde devono sicuramente crescere. Dopo la prima mezz’ora di fuoco la partita cala un pò di intensità, le squadre abbassano il ritmo e appaiono intenzionate a gestire il risultato fino al termine del primo tempo. Le uniche occasioni in questa fase di gara sono per il Sassuolo, prima con un contropiede gestito male da Sansone, poi con un velleitario colpo di testa di Terranova.
Le squadre arrivano dunque all’intervallo sull’1-1 dopo un primo tempo in cui gli emiliani hanno mostrato qualcosa in più. La seconda metà di gara si apre col botto: dopo cinque minuti, il Sassuolo torna in vantaggio sugli sviluppi di un calcio d’angolo di Berardi, con un tap-in di Missiroli che sfrutta l’errore della dfesa rossoblu sull’asse Perin-Rincon.I replay mostrano come con ogni probabilità il gol è viziato da un fallo dello stesso Missiroli sull’uscita di Perin.
Ancora una volta il vantaggio dei neroverdi dura il tempo di un mattino; in questo caso è Fetfatzidis a castigare Magnanelli e soci, sfruttando un cross dalla destra di un ottimo Lestienne, dribblando Consigli e depositando il pallone in rete per il gol del momentaneo 2-2. I neroverdi sembrano incassare il colpo del gol subito, e nei minuti successivi rischiano in almeno due occasioni di andare sul 3-2: prima ci pensa Iago Falque a spaventare Consigli con una conclusione ravvicinata che termina alta, poi è lo stesso Consigli al solito Lestienne la gioia del vantaggio.
Siamo al 25esimo della ripresa e con tutta l’inerzia dalla parte degli uomini di Gasperini, accade a parti invertite quello che era successo nel primo tempo. Il Sassuolo riesce a tornare in vantaggio grazie a un errore di Izzo, che sul pressing di Zaza perde palla permettendo all’attaccante lucano di involarsi verso la porta di Perin; sul cross a rimorchio di Zaza arriva Berardi che con un precisissimo piatto sinistro mette la palla all’angolino dove Perin non può arrivare.E’ 2-3 per il Sassuolo.
Dopo il terzo vantaggio neroverde gli allenatori pescano a piene mani dalle panchine; entrano Lestienne, Rosi ed Edenilson da una parte e Floro Flores, Biondini e Chibsah dall’altra. Il Genoa continua a rendersi pericoloso con due occasioni di Bertolacci che prima non trova il pallone a pochi metri dalla porta, poi chiama Consigli al miracolo con un colpo di testa dall’interno dell’area. La partita sembra avviata sui binari neroverdi quando al 91esimo Magnanelli spinge ingenuamente Kucka all’interno dell’area di rigore e concede la massima punizione agli uomini di Gasperini; sul dischetto si presenta Fetfatzidis che con un sinistro all’incrocio dei pali fa 3-3 e mette i titoli di coda su una partita bellissima.
Il Sassuolo esce da Marassi con un punto che lascia l’amaro in bocca, perchè, come in numerose altre occasioni, arriva dopo una partita dominata nel gioco e in cui i neroverdi erano avanti a pochi minuti dalla fine. Sono ormai sette i punti che i neroverdi hano lasciato per strada in questo modo, punti con i quali i ragazzi di Di Francesco lambirebbero la zona Champions League. Non solo brutte notizie, però, dalla trasferta ligure: la squadra neroverde ha dimostrato per l’ennesima volta di poter dare filo da torcere a chiunque su qualunque campo, giocando un calcio divertente e offensivo a prescindere dall’avversario che si trova di fronte. Da segnalare anche un Berardi che ritrova la via del gol e una prestazione che potrebbe rilanciarne la seconda parte di stagione. L’inesperienza si paga a caro prezzo a questi livelli, e la partita di Genova ne è solo l’ultimo esempio.