Al Sant’Elia di Cagliari si affrontavano due squadre in condizioni di classifica profondamente diverse: da una parte un Sassuolo alle porte dell’Europa meno nobile, grazie ai 25 punti conquistati nel girone d’andata, dall’altra il Cagliari di Zola, in piena zona retrocessione in virtù dei 16 punti in classifica, ma reduce da due buone uscite consecutive.
In questa situazione scendevano in campo le squadre con poche novità rispetto alle formazioni annunciate; Zola conferma Donsah in mezzo al campo,mentre Di Francesco ovvia all’assenza di Peluso spostando Vrsaljko sulla fascia mancina e mettendo Gazzola sulla destra. L’inizio partita rispetta le indicazioni tattiche che si attendevano dalla vigilia: il Sassuolo fa la partita, gestendo per la maggior parte del tempo il pallone e assicurandosi un buon predominio sul terreno di gioco, mentre un Cagliari più arroccato nella sua metà campo prova a colpire in ripartenza.
I primi venti minuti corrono su questi binari tattici senza che la partita abbia particolari sussulti o occasioni invitanti; un paio di calci d’angolo e nulla più per una fase iniziale di gara che non fa certamente della spettacolarità il suo punto di forza. Come spesso succede nel calcio, l’evento che sblocca definitivamente la partita è un gol, in questa occasione un gol del Cagliari: al 20esimo minuto, infatti, sugli sviluppi di un calcio d’angolo di Joao Pedro, il colpo di testa di un solissimo Rossettini porta gli isolani in vantaggio, davanti a una difesa neroverde davvero immobile, che probabilmente paga un errore di comunicazione nel passaggio di marcatura (il Sassuolo difende con quasi tutti gli effettivi a zona).
Il gol degli uomini di Zola non fa cambiare il piano tattico della partita, ma da la scossa a Zaza e compagni per aumentare l’intensità. I neroverdi iniziano a schiacciare con maggiore costanza gli avversari nei propri 30 metri e creano una serie di occasioni potenzialmente pericolose, anche se la mancanza di lucidità nell’ultimo passaggio impedisce agli uomini di Di Francesco di rendersi veramente pericolosi dalle parti di Brkic. L’unica occasione che si può definire tale in questa fase della partita è una bella punizione a giro di Berardi che termina di poco a lato. In questi minuti il Cagliari mette la teta fuori solo per un paio di ripartenze gestite male, durante una delle quali, per la verità, gli viene annullato giustamente un gol per fuorigioco.
Da segnalare in questo finale di primo tempo la tensione crescente tra le due parti in causa, come testimoniato dai numerosi accenni di rissa e da un paio di cartellini, che si andranno a sommare con i cinque che Rocchi estrarrà nella ripresa. Col Cagliari sull’1-0, l’arbitro manda tutti a negli spogliatoi.
La ripresa si apre nei primi minuti sulla falsariga del primo, con tanto nervosismo e una pioggia di ammonizioni: in rapida successione il giallo viene sventolato in faccia a Rossettini, Joao Pedro e Zaza, il tutto nei primi quindici minuti della ripresa. Da un punto di vista tattico perà, il match riserva qualche novità: le squadre stanche faticano a mantenere alto il pressing e le linee compatte, si aprono gli spazi e iniziano a fioccare le occasioni da entrambe le parti. La prima capita al 56esimo sui piedi di Joao Pedro, che dopo un’azione ubriacante di Donsah si ritrova da solo all’interno dell’area ma spara un destro violento sul palo alla destra di Consigli.
La risposta del Sassuolo non si fa attendere, con Floro Flores (entrato al posto di Sansone) che nel giro per due volte pericoloso, prima trovando una grande respinta di Brkic, poi calciando di poco alto. Siamo al 62esimo e i due allenatori iniziano a pescare dalla panchina, per mettere mano alle proprie formazioni; entrano Cop e Farias al posto di Joao Pedro e Longo da una parte, mentre dall’altra proprio Sansone e Brighi escono per fare spazio a Floro Flores e Floccari, per un Sassuolo chiaramente proiettato all’attacco.
Le conclusioni di Floro Flores fungono da prove generali per il gol neroverde che infatti arriva al 76esimo: sugli sviluppi di un calcio d’angolo la conclusione in porta neroverde viene respinta centralmente da Brkic, sulla ribattuta si avventa Acerbi che con un tiro sporco deviato dallo stesso Rossettini fa 1-1. I neroverdi non fano in tempo a festeggiare il pareggio che si ritrovano subito a rincorrere: due minuti dopo il pareggio di Acerbi, infatti, su un bel lancio dalla trequarti di Dessena, il neo-entrato Cop fa 2-1 con una bella voleè di destro che non da scampo a Consigli.
Il nuovo vantaggio dei rossoblu spegne le iniziative di Magnanelli e compagni, che si espongono agli attacchi del Cagliari senza riuscire a farsi vedere dalle parti di Brkic. Ekdal sfiora in un paio di occasioni il gol del 3-1, contro un Sassuolo che dopo l’ingresso di Pavoletti si ritrova a giocare con 5 attaccanti puri e offre il fianco alle offensive dei sardi. Proprio in uno di questi contropiedi, durante l’88esimo minuto, Acerbi si guadagna il secondo giallo per un intervento a palla lontana ai danni di Dessena. Con la squadra in dieci e un avversario in salute i neroverdi si affidano con costanza alla palla lunga alla ricerca degli attaccanti, ma le occasioni neroverdi si limitano a una palla sporca all’interno dell’area cagliaritana che Brkic fa sua con buona tranquillità. Il Cagliari sfiora il 3-1 all’ultimo minuto con una conclusione di Farias che, a Consigli battuto, vede il suo tiro respinto da Cannavaro sulla linea.
Il Sassuolo esce dal Sant’Elia con una sconfitta nel complesso giusta, che rallenta la corsa ai 40 punti della salvezza, obbiettivo della stagione neroverde. Contro un Cagliari in ottime condizioni fisiche e atletiche, i ragazzi di Di Francesco hanno fatto un passo indietro, da un punto di vista della prestazione, rispetto alle ultime uscite stagionali. Le note più positive sono le prestazioni di Floro Flores, subentrato con lo spirito giusto e di Vrsaljko, che ancora una volta si è dimostrato affidabile sia sulla fascia destra che quella mancina.