Ecco riportata qui sotto la lettera di una Professoressa dell’Istituto Superiore A. Meucci inviata al giornale carpigiano VOCE.
“Sabato 24 gennaio, ore 11: un gruppo di studenti della scuola secondaria Meucci, accompagnato dalla docente sottoscritta, si incammina verso la Sala Congressi di via Peruzzi per partecipare a un convegno. In attesa che il semaforo pedonale ci consenta di attraversare la tangenziale, un pullman che trasporta tifosi del Carpi (più nello specifico il gruppo ‘Irriducibili‘) si ferma al semaforo vicino; ne scende un uomo dal passo deciso e dallo sguardo opaco, diretto verso un mio studente che, ahimè, indossa una sciarpa nero verde…con parole minacciose lo apostrofa chiedendogli di mostrare “cos’ha al collo”, slacciandogli la cerniera della giacca e spintonando con tracotanza taurina sia lui che la sottoscritta che, nel frattempo, tenta pateticamente di frapporsi fra di loro… sullo sfondo, gli Ultras comodamente seduti (autista incluso), tra cui anche mamme con bambini, che assistevano compiacenti a una scena tutt’altro che divertente o edificante.
Mio figlio va spesso a vedere il Carpi insieme al nonno; indossa sempre la sciarpa biancorossa alla stadio; sono fiera del Carpi e di essere carpigiana, ma oggi mi sono vergognata per tutte quelle persone che sul pullman in partenza per Varese non hanno fermato l”Irriducibile’. Il sentito “va a caghèr” che mi ha elegantemente indirizzato non mi ha per nulla toccata; la spacconeria e la vigliaccheria di un uomo adulto, l’assenza totale di dialogo, tolleranza e intelligenza invece mi hanno fatto male”.
Credo che le parole riportate qui sopra non meritino minimamente un commento, mi sento solo di dire che il calcio è uno sport che va oltre ai colori, la rivalità calcistica ci può assolutamente stare, ma ovviamente entro certi limiti.