La redazione di TuttoB.com ha intervistato in esclusiva l’ex direttore sportivo del Modena, Giuseppe Cannella, che ha rilasciato dichiarazioni pesanti nei confronti della società, in particolare Antonio Caliendo, dell’attuale allenatore Walter Novellino e dell’attuale direttore sportivo, Massimo Taibi. Ecco le sue parole:
Passiamo al Modena, qui il dente è più avvelenato, dopo due anni di ottimi risultati. Come mai la rottura con Caliendo?
“A Modena è come se mi avessero tolto un figlio. Avevamo fatto un grande lavoro in due anni, i play off della scorsa stagione e le basi per salire quest’anno. Quello sciagurato (Caliendo n.d.r. proprietario del Modena nonché ex Agente Fifa) ha fatto saltare tutto, è un individuo pericoloso. Di Caliendo mi ricordo quando ero il Direttore del Verona e lui faceva il procuratore. C’era un giro di soldi su Montecarlo, il Verona non versava mai nulla in Italia. Mi chiedo come possa fare calcio, in Italia, uno che vive e risiede a Montecarlo ma fa business nel nostro Paese. Caliendo mi diceva sempre: Cannella, non devi sbagliare un acquisto. Lui quest’anno ne ha sbagliati 15 su 15. Io sbagliai solo Bruno, calciatore comunque di esperienza per la categoria che oggi, non a caso, è ancora capocannoniere del Girone A in Lega Pro con il Real Vicenza. Caliendo parla di etica sportiva, mostra uno striscione prima della partita e non so se avete saputo cosa fa dopo ogni gara. A rotazione, un calciatore in busta privata deve scrivere qualcosa sui compagni e se ha notato atteggiamenti strani o comportamenti irregolari. Il calciatore resta nell’anonimato. Bene, fa tutte queste filosofie e poi ingaggia Ferrari (nulla contro il ragazzo). Sono le tante contraddizioni di Caliendo. Pericoloso come Lotito. Questa gente non fa bene al nostro calcio. La storia di Caliendo la conoscono tutti. Parliamo di uno che è stato denunciato anche dalla nipote…”
Lei aveva un buon rapporto con Novellino, adesso rischia l’esonero.
“Avevo ma poi è impazzito. Novellino è quello che diceva che Babacar non avrebbe fatto bene a Modena, quando lo presi. Per non parlare di tutti gli altri. Con la mia squadra, il Modena ha fatto i play off; ora lotta per non retrocedere. Novellino non fa mai la differenza, è la squadra che conta. Mi confessò che lui di preparazione atletica non capisce nulla, è un malato del lavoro tattico sul campo, stop. Ma di questi tempi e in questo calcio, un allenatore deve avere una conoscenza totale”.
Il suo successore Taibi sta avendo problemi, i risultati non arrivano. Che rapporto ha con lui?
“Nessuno. Taibi era un mio giocatore ma è un irriconoscente con una faccia avanti e una dietro. Sbagliai a portarlo a Modena, dovevo lasciarlo in Eccellenza. Quello era il suo posto”.