Nelle ultime due uscite stagionali dei neroverdi -la vittoria casalinga col Chievo e la sconfitta esterna in quel di Bergamo-, la squadra di Di Francesco è uscita dal campo in dieci uomini, a causa delle esplusioni rimediate rispettivamente da Peluso e Missiroli. La domanda dunque sorge spontanea: c’è un problema in quel di Sassuolo con i cartellini rossi?
I numeri sembrano confermare questa supposizione: il Sassuolo è la squadra italiana che in questa stagione ha accumulato più cartellini rossi, e le ultime due partite non fanno che confermare questo trend. Sono ben nove infatti i rossi rimediati da Magnanelli e soci, uno in più rispetto all’Atalanta e almeno cinque in più rispetto a tutte le altre squadre del campionato. In otto occasioni gli uomini di Di Francesco hanno terminato la partita in dieci uomini, mentre in un caso, quello di Palermo, gli espulsi sono stati addirittura due. Praticamente gli emiliani terminano quasi una partita su tre in inferiorità numerica, uno svantaggio non da poco per una squadra di media classifica.
Ma scavando più in profondità nello studio di questa peculiare statistica, ci si rende subito conto come quello neroverde non sia un problema di tipo prettamente disciplinare, o peggio ancora di difficile rapporto con gli arbitri; al contrario, sembra che la grossa quantità di cartellini che i neroverdi si vedono sventolare in faccia (il Sassuolo è primo anche per ammonizioni subite, 92, che se sommate alle espulsioni portano il conto totale dei cartellini a 101) sia la diretta conseguenza del loro stile di gioco, un’altra faccia della medaglia che deriva inscindibilmente dal pressing che amano portare i neroverdi. A confermarlo sono due dati: dei 101 cartellini che sono stati estratti nei confronti dei neroverdi, solo 6 sono dovuti a proteste, a fronte dei 95 dovuti a falli, esultanze e quant’altro.
Ma c’è di più: il periodo più lungo della stagione neroverde in cui nessuno si è visto sventolare davanti un espulsione è stato di otto partite, casualmente, o forse no, in corrispondenza della striscia di fine anno solare che ha lanciato il Sassuolo verso i piani più alti della classifica. Le due cose non possono che essere collegate: quando la squadra gira al massimo, tutti sono concentrati e sulla stessa pagina, il meccanismo del pressing neroverde risulta abbastanza preciso da permettere a tutti di arrivare in tempo sull’avversario, scalare le marcature nel momento giusto, ed evitare così le sanzioni. Di contro, quando la tensione cala, o la forma fisica non è più al massimo, l’ingranaggio si inceppa leggermente, portando a piccoli ritardi, imprecisioni e disattenzioni che conducono ad ammonizioni, e di conseguenza a rossi.
Le ultime due partite non fanno che confermarlo: i rossi rimediati da Peluso e Missiroli, entrambi figli di doppie ammonizioni, sono la diretta conseguenza di questi minimi ritardi nel meccanismo di pressione di Di Francesco, che possono pesantemente condizionare il risultato. In vista del rush finale la squadra emiliana ha la necessità di ritrovare la forma migliore, per finire la stagione con tranquillità e regalare ai tifosi neroverdi qualche altra gioia.