A partire dalla disputa tra Lega Basket e Lega Volley, con il coinvolgimento quasi nascosto di Trentino Volley, riguardo la priorità sulla data e l’ora della partita, per continuare con la difficoltà di reperire biglietti per i tifosi di Modena e per finire con un arbitraggio discutibile e un tifo della curva trentina, tutt’altro che passato in sordina… è così che si è svolta la gara 3 di playoff tra Trento e Modena.
Ma partiamo con ordine, raccontando la favola il cui lieto fine è stato solo ed esclusivamente per la squadra e la società di Trento sotto tutti i punti di vista.
Un dì cadde dal pero… anzi dal melo, visto che siamo in Trentino Alto Adige, il general manager di Trento che si trovò ostacolato da Trento Basket sulla coincidenza di giorno e data per la partita di campionato di questi ultimi e la gara 3 dei playoff di pallavolo. Lunga e tormentata fu la trattativa, fino alla decisione di Lega Volley di far giocare la partita al Palatrento ad un orario così assurdo che di precendenti ne ha avuti solo nel calcio: mezzogiorno! Presa giusto un paio di giorni prima della data prestabilita.
Nonostante ciò l’associazione Carrozze sottorete mandò una mail il mattino dopo gara 2 a Modena la richiesta di biglietti, ancora prima di sapere che, i biglietti per i tifosi di Modena erano limitati a 300. Solo in tarda serata arrivarono le conferme di lettura da parte della biglietteria di Trento. Consolante, almeno le avevano ricevute! Risponderanno domani mattina, fu il pensiero della vice presidente. Nulla fino al primo pomeriggio, quando si prese la decisione di telefonare. Diversi i tentativi, nessuna risposta. Fino a che qualcuno alzò la cornetta e affermò di non aver mai ricevuto la mail. Siccome poi i biglietti erano già esauriti, negativa era la possibilità di entrare a vedere la partita. Panico? No! Una telefonata al direttore generale Andrea Sartoretti e la conferma della possibilità per le Carrozze sottorete di poter assistere alla partita. Arrivati al lieto fine? Non ancora, perchè la mail di risposta di Trentino volley era di far pagare le 4 persone in più ospiti per un posto in piedi! Sì avete capito bene, perchè convinti che i biglietti per i posti a sedere fossero tutti esauriti, la gestione della biglietteria decise così. Poi accadde una magia, i biglietti “scomparsi” per i posti a sedere riappavero e furono messi di nuovo in vendita. Fatto comprovato dalla richiesta della curva GILIMBERTI, ultrà trentina, di invitare amici, parenti e vicini di casa pur di riempire il Palatrento.
Veniamo ora al giorno della partita.
Le Carrozze sottorete dopo aver pagato e ritirato i biglietti, furono confinate come al solito sotto la curva di Trento, unico posto dove secondo la direzione dello staff è meno pericoloso per le persone diversamente abili. Per tutta la durata del match fischietti e urla dentro i microfoni amplificati dalle 4 casse stereo stile concerto da piano bar in un piccolo pub di periferia e tamburi picchiati senza pietà. Un inferno sonoro tale da far venire mal di testa anche a chi non ce l’ha.
Una domanda sorge ora spontanea che nulla a che fare con una morale degna di ogni favola, se di dignità si può ancora parlare dopo questo racconto. Quanto di tutto questo è davvero legale, ovvero autorizzato dal regolamento della Lega Volley? A chi di competenza, l’ardua sentenza.