Novanta minuti dal baratro, novanta minuti per mettere una pezza ad una stagione disgraziata e salvare un patrimonio inestimabile quale la Serie B. Il Modena ieri ha deluso ancora una volta una città intera, ha regalato una grossa fetta di salvezza ad una rivale diretta come la Ternana ed ora non si possono più fare calcoli: a Latina venerdì sera bisogna cercare e trovare solo i tre punti.
Era stato profetico già in quel di Fanano Pablo Granoche, non aspettatevi vittorie con la sigaretta in bocca aveva detto e così in effetti è stato. Esperienza, grinta, cuore, orgoglio, tutte componenti che El Diablo incarna, ma come lui pochi, pochissimi altri in questo Modena. E paradossalmente sono questi i dettagli che fanno la differenza in cadetteria, non la qualità e la tecnica individuale. Ecco perché la formazione canarina è crollata inesorabilmente settimana dopo settimana, una squadra spesso scesa in campo senza il necessario mordente, la necessaria cattiveria, il necessario cuore per portare a casa vittorie importanti.
Situazione drastica, quasi disperata, ma non ancora compromessa o almeno così dice la matematica. La sensazione netta che si percepisce a contatto con l’ambiente gialloblù dopo il ko con la Ternana, però, è che in pochissimi abbiano davvero chiaro quello che sta accadendo. Mentre ieri al di fuori del Braglia tutto il pubblico manifestava la propria delusione, le facce dei protagonisti tradivano espressioni di disappunto per ciò che stava succedendo più che delusione. Il disastro tecnico con le sostituzioni di Garritano e Fedato per gli impalpabili Acosty e Ferrari è stato difeso da mister Melotti in sala stampa, segno evidente di una lucidità che è venuta sempre meno settimana dopo settimana.
Oggi doveva tornare sotto la Ghirlandina Walter Novellino, anche questa una scelta dettata da ristrettezze economiche che mai la proprietà ha voluto ammettere e sarebbe stato l’unico modo per riavvicinarsi ad una piazza che ora vuole una svolta. Una scelta, però, poco digerita da una squadra che in questi mesi ha sempre pensato a sè stessa più che al bene di una società, di un club, di una città intera. C’è chi lamenta il carattere troppo forte del tecnico, chi i suoi metodi bruschi e ‘antichi’ se così possiamo definirli. Invece di dimostrare unità e carattere in campo il gruppo gialloblu lo ha dimostrato fuori schierandosi al completo quest’oggi contro il mister di Montemarano. Walter Novellino, però, ha grinta, carattere, esperienza e carisma da vendere. Walter Novellino conosce bene la categoria, ha conquistato quattro promozioni nella massima serie e la quinta lo scorso anno non è arrivato per poco, complice la sfortuna che ha privato il Modena dei suoi tre elementi di punta nel momento decisivo della stagione. I numeri sono dalla sua parte, era lui l’uomo che avrebbe potuto compiere il miracolo assieme a San Geminiano, ma così non sarà.
A questo punto è chiara quindi una cosa: qui c’è un patrimonio da salvare e siccome in pochi sembrano averlo capito, è meglio che diventi chiaro a brevissimo, nel giro di poche ore. Basta personalismi, basta pensare al proprio orticello, è stato già fatto da tutti per troppi mesi e questo è il risultato finale. Giocatori, dirigenti, allenatori, squadre e società passano, ma la maglia resta per sempre. Una vittoria con il Latina e poi ognuno per la sua strada, senza rancori o altro. Forse, dopo mesi di sofferenze, una piccola soddisfazione questa città la merita da parte di chi la rappresenta.