Con l’imminente ufficializzazione dell’acquisto di Gregoire Defrel, il Sassuolo sembra aver finalmente aggiunto l’ultimo tassello alla collezione di attaccanti che metterà a disposizione di mister Di Francesco nella prossima stagione. Ma se da un lato i nomi che attualmente compongono il parco attaccanti neroverde sulla carta fanno ben sperare, dall’altro non sarà facile per l’allenatore abruzzese riuscire a ridisegnare un ingranaggio offensivo che ha perso un pezzo importante come Zaza, non tanto (o meglio, non solo) in termini di valore assoluto, quanto di caratteristiche specifiche. Per questo motivo ho provato ad immaginarmi in quale modo Di Francesco intenderà schierare il suo tridente nella prossima stagione, per permettere l’integrazione di un giocatore potenzialmente importante come Defrel senza snaturare la propria idea di gioco e il resto dell’undici titolare.
Ipotesi n.1: Sansone-Defrel-Berardi
La soluzione meno azzardata, più conservativa, e sulla quale probabilmente lo staff neroverde intende puntare le proprie fiches. In fin dei conti Defrel è stato acquistato per sostituire Zaza, e per questo sarebbe impensabile non vedere mai l’attaccante francese occupare la posizione che fino all’anno scorso era del bomber lucano. In un articolo di qualche giorno fa avevamo provato a riassumere quali potrebbero essere i principali pregi e difetti della sostituzione “diretta” di Defrel al posto di Zaza: riassumendo, si potrebbe dire che il francese aumenta le possibilità di transizione e interscambiabilità, a fronte di una minore presenza negli ultimi metri e minore capacità di giocare sul lungo. Al momento – e le prossime amichevoli potrebbero confermarcelo-, questo tridente mi sembra il più accreditato nelle rotazioni offensive del Sassuolo, perchè permetterà a Di Francesco di innestare un solo giocatore mantenendo massimo il livello di qualità.
Ipotesi n.2: Sansone-Falcinelli-Berardi
Nella sua finora breve carriera da allenatore, Di Francesco ha sempre preferito optare per una punta centrale che, almeno in termini di movimenti, ragionasse da “numero 9”: a Pescara ha avuto Maniero e Sansovini, a Lecce aveva Di Michele e a Sassuolo ha avuto prima Pavoletti e poi Zaza. Con “numero 9” non intendo necessariamente il prototipo del pennellone da area di rigore, piuttosto faccio riferimento a quella tipologia di attaccante che gioca prevalentemente negli ultimi metri, gestisce poco il pallone, quasi sempre spalle alla porta, e ha il compito di finalizzare il lavoro degli altri compagni. Al momento, il giocatore che più risponde a questo identikit in casa neroverde è Diego Falcinelli, che dopo una buona stagione in Serie B e un’ottima preparazione (per quel che conta), scalpita per un posto in prima squadra. Se Defrel dovesse mal digerire il nuovo sistema di gioco -specialmente nei primi mesi della stagione, quando il tempo per lavorare insieme ai compagni sarà stato poco-, quella di Falcinelli al centro dell’attacco potrebbe essere la migliore soluzione a disposizione di Di Francesco.
Ipotesi n.3: Sansone-Berardi-Defrel
Da un punto di vista tattico questa soluzione, per quanto improbabile, mi sembra la più interessante, sia per il Sassuolo che per Berardi. L’evoluzione del calcio negli ultimi anni ha portato sempre di più a uno spostamento dei giocatori migliori nelle zone centrali del campo, dove possono essere più pericolosi: basti pensare al percorso fatto da Di Natale, per fare il primo nome che mi viene in mente. Questo non significa che Berardi diventerà forte come Di Natale o che segnerà altrettanti gol, significa solo che, nell’ottica della sua maturazione calcistica, potrebbe essere un passaggio decisivo. Può sembrare una banalità, ma giocare nella fascia centrale del campo comporta maggiori possibilità di influenzare il gioco, al pari di spazi di azione più congestionati e minor tempo per riflettere. E’ un equilibrio sottile, che non tutti i giocatori riescono a gestire, ma non per questo insoormontabile per Berardi. Lo spostamento del classe ’94 al centro dell’attacco comporterebbe diversi problemi, sia tecnici che tattici: in primo luogo, Berardi ha dimostrato nell’arco della sua giovane carriera di avere bisogno quasi sempre della linea laterale come riferimento, condizione che una posizione centrale non potrebbe più offrirgli. Inoltre, Berardi è sempre stato, di fatto, il vero “regista” della manovra neroverde, il giocatore attraverso i cui piedi l’azione doveva passare per diventare pericolosa; al centro sarebbe soggetto a marcature più strette, dovrebbe gestire tutte le dimensioni dello spazio che lo circonda e avrebbe meno tempo per ricevere, pensare ed agire. Ma quale sarebbe l’effetto di avvicinare alla porta un giocatore che nelle prime due stagioni di Serie A ha messo a segno 31 reti? Potenzialmente devastante. Per questo considero questa soluzione intrigante, considerando anche che non dovrebbe essere troppo problematica per Defrel, che prima della scorsa stagione aveva quasi sempre agito da esterno d’attacco. Penso che in qualche occasione potremmo vedere una disposizione simile, ma non necessariamente per lunghi tratti di partita o di stagione.
Qualunque saranno le scelte di Di Francesco e del suo staff tecnico, il Sassuolo si affaccia alla nuova stagione con la consapevolezza del lavoro svolto negli anni scorsi, con una rosa che per larghissima parte è rimasta (almeno per ora) invariata, e con una base di talento invidiabile. Non un brutto punto da cui ripartire.