La “Gazzetta di Modena” riporta le parole di Antonio Caliendo, che commenta così il momento della squadra canarina.
“Ci sono alcuni ruoli in cui stiamo pagando fortemente. Lo sa bene anche Crespo, ma bisogna stringere un po’ i denti. Il numero delle sconfitte inizia ad essere pesante. Avevamo davanti a noi un doppio impegno casalingo che, se sfruttato al massimo, ci avrebbe consentito di raggiungere zone importanti della classifica. Non ci siamo riusciti ed è inutile dare le colpe al caso o ai rigori negati, il problema adesso sono i punti. Questo, però, non vuole dire che io sia preoccupato. Contro il Latina la squadra era un po’ sottotono rispetto al solito, vuoi per una giornata storta nostra, vuoi perché i nostri avversari, tra virgolette, ci hanno imitato: hanno giocato con la stessa aggressività che di solito siamo noi a mettere in trasferta. La differenza è che loro le palle gol le hanno buttate dentro, tra l’altro su due contropiedi, mentre noi no. Ma come dicevo non sono preoccupato ed anzi il gioco proposto dal Modena ci fa ben sperare, soprattutto se si pensa che mancano due elementi fondamentali come Bentivoglio e Granoche. Sarà Crespo l’uomo in grado di dare la svolta. L’attacco? Come per i risultati, anche i gol non sono motivo di preoccupazione. Contro il Latina abbiamo creato almeno quattro palle gol e non le abbiamo trasformate per una questione di centimetri: il palo di Stanco e la super parata di Di Gennaro su Belingheri, in particolare. Se fossimo riusciti a segnare sullo 0-0, ed anche nel primo tempo abbiamo avuto un paio di buone occasioni, avremmo costretto il Latina a scoprirsi e sono certo che ne avremmo fatto altri due o tre. Abbiamo dimostrato anche a Brescia che possiamo essere concreti là davanti e non contro una squadra di seconda fascia, perché gli uomini di Boscaglia domenica sono andati a Como a vincere 3-1, quindi anche il pareggio del Rigamonti acquista un valore fondamentale. Siamo vivi, questo è fuor di dubbio e sono felice che il pubblico abbia capito lo sforzo tecnico della squadra e quello della società e domenica dopo il match ci abbia applaudito. Mazzarani? Premessa: per noi è un elemento fondamentale, gli vogliamo bene ed è uno in grado di garantire almeno 10 gol a stagione. Ma Andrea è uno di quei giocatori che ha bisogno di più tempo per arrivare al top della condizione e inoltre ha bisogno che gli venga cucito addosso un ruolo ideale: può essere una seconda punta o al limite trequartista, ma deve anche dare il contributo in fase difensiva. Lo stiamo aspettando a braccia aperte e il suo momento è vicino. Anzi il suo momento è sempre, perché o partendo dalla panchina o dal primo minuto può cambiare le gare quando vuole”.