FONTE: GAZZETTA DI MODENA
Non è un caso se nelle settimane scorse sia Hernan Crespo che Antonio Caliendo lo avevano punzecchiato, elogiandone le doti, ma augurandosi anche di rivederlo al più presto con gli artigli su una partita: Andrea Mazzarani ha risposto presente, segnando una doppietta su rigore contro l’Ascoli e facendo respirare non solo la classifica, ma tutto l’ambiente canarino. Da lui presidente e tecnico si attendono tanto, tantissimo perché è indiscutibilmente il giocatore tecnicamente più forte dell’intera rosa assieme all’altro romano, Daniele Galloppa, e quindi suo malgrado finisce sempre sotto l’occhio dei riflettori. Per un’ora contro l’Ascoli non è stato un fattore, è apparso demotivato e stretto nella morsa di un match che non gli concedeva chance sull’out di sinistra, una posizione che poco gradisce e che forse interpreta troppo scolasticamente. Le cose migliori le fa vedere quando va nel vivo dell’azione, abbandonando la fascia e accentrandosi: per un’ora tutto ciò non è avvenuto. Per accenderlo sono serviti due rigori, uno calciato perfettamente, l’altro trasformato d’astuzia, ma entrambi dal peso specifico enorme per un giocatore che era reduce da un infortunio lungo e fastidioso, che lo ha bloccato durante la preparazione, una delle fasi più importanti della stagione. Non segnava in maglia gialloblù dal 25 maggio 2014, un’altra rete messa a segno al 90′ (il gol del 2-2 a Pescara alla penultima del campionato che portò il Modena di Novellino ai playoff): in quella stagione i gol furono 9, il suo record in carriera al pari della stagione 2010/11, il suo primo, magico, campionato in gialloblù. Ed è proprio a quel record che Mazzarani punta: «Voglio arrivare in doppia cifra», ha detto dopo la partita. I primi ad augurarselo sono proprio Crespo e Caliendo, che anche dopo la doppietta non hanno smesso di alternare carota e bastone: «Complimenti a lui, ma può dare molto di più». E’ il destino che tocca a chi con i piedi può fare ciò che vuole: ai brocchi non si chiede di essere un purosangue, a Mazzarani sì, perché negli anni ha dimostrato di essere tutt’altro che un brocco. Onori ed oneri dei numeri 10.
Il quotidiano modenese inoltre riporta una statistica negativa sulla quale Hernan Crespo dovrà lavorare. La difesa canarina, infatti, continua a soffrire terribilmente le palle inattive, anche contro l’Ascoli la porta canarina è stata violata dopo un calcio d’angolo. In totale il Modena ha subito 10 reti: 3 su azione (2 Latina e 1 Avellino), 2 su rigore (1 Vicenza e 1 Brescia), 1 autogol (Marzorati a Brescia) e 4 su palla inattiva. Nello specifico i canarini hanno subito 3 gol da calcio d’angolo (Avellino, Cesena e Ascoli) ed uno da punizione laterale (Cesena): un dato che inizia a farsi pesante. Qualche responsabilità cade anche se Ivan Provedel che su due dei tre angoli fatali non è stato perfetto nelle uscite; c’è poi anche un problema strutturale dato che il Modena ha pochissimi saltatori, fatta eccezione per i centrali difensivi, Stanco e Belingheri (quando è in campo) e quindi è geneticamente costretto a concedere qualcosa dal punto di vista fisico e atletico. L’unico rimedio, più volte invocato da Crespo, ma anche da Cionek, è aumentare l’attenzione e la concentrazione, altrimenti si corre il rischio di sprecare la discreta organizzazione difensiva messa in mostra finora.