Adriano, Cassano, Balotelli.. Questi sono solo alcuni dei grandi talenti che a causa di intemperanze caratteriali non sono riusciti a diventare dei campioni. Domenico Berardi contro il Genoa ha rimediato la terza espulsione in Serie A, la quarta in carriera, che sommate alle 27 ammonizioni fanno 30 in totale nel massimo campionato, decisamente troppe per uno che aspira a diventare un top player. La prima espulsione risale all’era Malesani, quando rifilò una gomitata a Molinaro dopo appena 48 secondi dal suo ingresso in campo, la seconda lo scorso anno per un fallo duro su Juan Jesus, e il terzo contro il Genoa con il calcio di reazione su Ansaldi. Non ci sono giustificazioni per quello che ha fatto, il ragazzo ha sbagliato e lo sa anche lui, come dimostrato dalle scuse a fine partita ai compagni. Ma ora deve assolutamente cambiare mentalità per non rischiare di perdere la maglia azzurra, il ct Antonio Conte su queste cose è intransigente, non perdona nè dimentica certi errori. L’europeo diventa ora un miraggio, ma niente è ancora perduto.
Il ragazzo come sappiamo è in orbita Juve da tempo, più il Barcellona che ha più volte sondato il terreno, ma questi grandi club non ammettono errori. Berardi ha attirato su di sè gli occhi delle grandi per le sue immense qualità, se riuscisse a tenere i nervi saldi e il sangue freddo a quel punto farebbe il salto di qualità che gli permetterebbe di diventare un giocatore da grande squadra.