Lorenzo Pellegrini, una carriera che poteva non iniziare mai. Si perché a 14 anni, quando militava nel settore giovanile della Roma mostrava fin da subito un grande fisico ma movimenti troppo macchinosi per poter sfondare nel grande calcio. A 14 anni molto bazzicano ancora tra squadre di provincia, lui aveva già la maglia giallorossa addosso. Un motivo ci deve essere dicono. Ricopriva il ruolo di centravanti, molto vicino alla porta, ma un giorno un certo Vincenzo Montella ebbe un’illuminazione “E se lo arretrassi di qualche metro? Forse è il centro del campo il suo spazio naturale” questo deve avere pensato l’aereoplanino. Piedi sopraffini e una visione di gioco superiore. Qualità che rendono meglio nella zona nevralgica del campo anziché in area di rigore.
Ma quando tutto sembrava indirizzarlo verso il grande calcio ecco il dramma: gli venne diagnostica un’aritmia cardiaca. Niente permesso di giocare, ne di allenarsi. “Perché a me? Perché proprio a me?” questo il pensiero di Lorenzo alla notizia. L’aritmia non era congenita ma temporanea, il che voleva dire che presto sarebbe sparita ma per quattro mesi non poteva allenarsi fermando di fatto la sua scalata al successo. Una volta ripresa l’attività agonistica Pellegrini debuttò nel campionato degli Allievi Nazionali ma subì subito una frattura da stress, i problemi sembravano non finire mai. Ma il ragazzo non si diede per vinto ed in barba alla sfortuna tornò più forte di prima. Divenne subito capitano della primavera della Roma e della Nazionale italiana Under 19. La fortuna inizia finalmente girare a suo favore. La Roma decide però di non investire su di lui, discorso diverso per il Sassuolo che acquistò il suo cartellino per 1,25 milioni di euro. I giallorossi, temendo di perdere un futuro talento, inserirono nel contratto una clausola di riacquisto di 7 milioni per il 2016 e 9 per il 2017.
L’inizio di campionato nel Sassuolo lo ha visto sempre in panchina, fino al debutto l’8 Novembre contro il Carpi. La prima volta in Serie A non si scorda mai, per di più nel derby modenese contro i biancorossi. Ma il destino quando decide di metterci mano c’è poco da fare: seconda presenza in Serie A e primo gol. Avversario la Sampdoria allenata da chi? Vincenzo Montella. Proprio l’allenatore che gli ha cambiato la carriera sportiva quando era poco più di un ragazzino. Sassuolo ringrazia. Roma piange.