PARLA DANIELE GALLOPPA
“Sono stato contento della partita che abbiamo fatto martedì contro il Bari, abbiamo messo in campo finalmente un’alta intensità e dopo un mese che non giocavo, sinceramente, ho fatto anche fatica e a fine primo tempo ero già abbastanza stanco. Mi mancano i minuti nelle gambe, ma se riuscirò a trovare la giusta continuità non ci saranno problemi. Non è il giocatore che fa la squadra, ma è il contrario. Se saremo sempre quelli di due giorni fa, compatti e determinati, la qualità dei singoli emergerà in maniera più netta. Ad inizio campionato abbiamo pagato a caro prezzo disattenzioni e cali di tensione avuti nel corso della partita, mi ricordo per esempio che a Brescia e a Cesena l’approccio era stato giusto, ma abbiamo subito gol per colpa di ingenuità. Dobbiamo stare corti e compatti, perché quando ci allunghiamo e concediamo spazi agli avversari andiamo in grossa difficoltà, facendo fatica a pressare e a giocare a calcio. In questo campionato anche un piccolo episodio, come la giocata individuale oppure una svista arbitrale, può farti vincere o perdere, nessuna squadra comunque ci ha mai messo sotto. Crespo? Ha chiesto a tutta la squadra di alzare l’asticella dell’attenzione e della determinazione. Martedì era più teso del solito, ma è normale visto che ci tiene molto e anche noi abbiamo dato una risposta importante perchè in questo gruppo, come mi hanno detto i miei compagni, rispetto allo scorso anno si respira un’aria nuova e siamo tutti soddisfatti del mister. Purtroppo i risultati in questo mondo sono tutto, siamo ancora in zona retrocessione e con la vittoria contro il Bari è cambiato poco. Ora dobbiamo andare a Crotone con la stessa voglia e grinta in quanto credo che se giochiamo così ci sono poche squadre più brave di noi. Crotone? Incontriamo un avversario che sta basando la sua stagione sull’intensità, se non mettesse un ritmo del genere in campo sarebbe dove siamo noi, loro però, anche grazie a Juric, sono stati bravi ad avere sempre questa mentalità, ma siamo consapevoli dei nostri mezzi. Il nome e l’esperienza in serie B conta, ma viene prima tutto il resto. Tifosi? Ci è dispiaciuto sentire fin dall’inizio alcuni insulti dalla nostra curva, ma personalmente sono abituato e non ho problemi. Purtroppo è una caratteristica sbagliata della cultura del calcio italiano in generale, in quanto prima ti chiedono di tirare fuori gli attributi e poco dopo ti applaudono, tutto ciò fa parte del gioco, ma non lo condivido. Loro sono convinti che a noi non importi nulla del risultato, ma se io perdo una partita non parlo nemmeno con mia moglie. Comunque non è un problema solo dei tifosi del Modena, a Parma erano anche più esigenti. In ogni caso ognuno è libero di fare quello che vuole, però come affermato da Granoche sarebbe meglio per tutti che squadra e tifosi fossero una sola cosa”.