Riceviamo e pubblichiamo un’intervista all’allenatore della Rosselli Mutina: «La squadra gioca la palla come voglio io. Tutti stanno facendo la propria parte, i leader li stiamo costruendo. Bene i giovani»
Un’annata positiva, nonostante l’ultimo periodo-no, dal quale risollevarsi in fretta. E’ questo il Zanasi-pensiero a metà campionato. L’allenatore della Rosselli Mutina, Enrico “Chicco” Zanasi, parla in questi termini della sua squadra che in questi giorni natalizi si sta allenando in vista della ripresa della stagione, prevista per l’undici gialloblù il 10 gennaio in trasferta ad Arceto.
Mister, dopo la prima gara di ritorno la Rosselli Mutina ha 24 punti e si ritrova a metà classifica nel girone B di Promozione. Soddisfatto?
«Il bilancio è per metà positivo e per metà negativo, nel senso che stiamo rispettando il nostro obiettivo, che come primo anno in Promozione era quello di salvarci senza troppi patemi. Vero è che in questo momento veniamo da tre sconfitte consecutive e dunque possiamo e dobbiamo fare meglio. Contiamo che sia soltanto una fase, sono più che ottimista».
All’inizio della stagione la squadra è stata al vertice della classifica.
«Allora forse facevamo un pochino di più di quello che era nelle nostre possibilità e magari si sono create aspettative nell’ambiente. Oggi ripeto che il nostro posto è a metà della classifica, ma senza soffrire. La pausa ci può aiutare, lo speriamo».
Che cosa ha caratterizzato la sua formazione?
«Il pregio, quello che mi piace di più e d’altronde mi aspettavo che accadesse visto che molti dei giocatori li ho voluti e che conoscevo per esperienze precedenti e dal settore giovanile, è che la squadra “gioca”, non butta mai la palla, cerca e riesce di mettere in pratica la mia filosofia di gioco. Dall’altra parte manca un poco di personalità, non abbiamo tantissimi leader, però li stiamo “costruendo” e comunque tutti stanno facendo la propria parte. Quando le cose vanno male la colpa è del mister, devo toccare le corde giuste».
Tra l’altro non sempre ha avuto tutti gli uomini a disposizione…
«Sono mancati giocatori importanti a causa di infortuni: penso a Righi, un 1996 di valore, che all’inizio aveva problemi al ginocchio; Sackey un mese e mezzo fa è arrivato, segnando, e subito si è fatto male pure lui al ginocchio; Guilouzi, che a livello di personalità è un nostro leader, ha subìto infortuni alla testa, alla mano, allo sterno, ha disputato poche partite e da un mese e mezzo in pratica è fuori per un problema alla schiena… Insomma non siamo stati fortunati, auspichiamo di recuperare tutti per l’inizio del 2016. Poi c’è stato l’abbandono – per lavoro, perciò per carità – del portiere Oliviero che era un atleta importante per lo spogliatoio, uno di quelli che portava personalità».
Chi l’ha sorpresa in particolare?
«Difficile dirlo perché, ribadisco, i ragazzi che stanno facendo bene li conoscevo e infatti non mi hanno deluso. Quindi dico i giovani: Righi, di cui parlavo prima, che ha esperienze nei professionisti col Modena dove è arrivato fino alla Primavera; Montorsi, che la scorsa stagione ha fatto una ventina di gol e che quest’anno allo stesso modo si sta distinguendo; ma pure giovanissimi del 1998 (che non avremmo l’obbligo di schierare) come Baroni e Ligabue».
Per concludere: tra gli avversari chi l’ha più impressionata?
«La Pieve Nonantola, perché gioca molto bene. In testa alla classifica ci sono Faro e Carpineti, squadre che puntano sulle individualità e davanti fanno la differenza. La Pieve, invece, per quello che ho visto è la formazione arriva a finalizzare meglio. Poi, certo, non so chi vincerà il campionato».