Questa mattina il ds del Carpi Giancarlo Romairone ha parlato ai microfoni della stampa: “Adesso entriamo nel momento clou del campionato. Da novembre siamo riusciti a riequilibrare l’ambiente e a ritrovare un’identità per ritornare a essere il Carpi. Sono arrivati anche dei punti, recentemente i risultati sono stati negativi ma non le prestazioni. Ora i valori su cui abbiamo puntato devono essere la base del nostro lavoro. Se fino a oggi abbiamo giocato le partite impossibili ora giocheremo quelle molto difficili. Siamo orgogliosi di essere il Carpi, quindi andremo a giocarci i prossimi mesi con le nostre armi. Ovviamente non ci basta aver riequilibrato l’ambiente, non ci accontentiamo perché vogliamo fare un’altra impresa. Adesso che la macchina è tornata dritta in mezzo alla strada, bisogna schiacciare a mille sull’acceleratore perché anche se è stato fatto un percorso di identità siamo solo a tre quarti e noi lo vogliamo completare. Gnahorè purtroppo ha avuto questo brutto incidente, dispiace perché si stava ambientando molto bene. Dispiace per il giocatore e la persona, vedremo quali saranno i tempi anche se credo che in questa stagione sarà difficile rivederlo in campo. De Guzman è arrivato venerdì, si è allenato con la squadra e da solo in questi due giorni in cui la squadra ha riposato. Alla fine della settimana capiremo le sue condizioni dopo che avrà lavorato con il pallone con i compagni. La rosa a disposizione del mister è molto omogenea, abbiamo diverse soluzioni da poter mettere in campo e quindi, così com’è stato fino a ieri, gli undici che giocheranno alla domenica saranno quelli che hanno lavorato meglio durante la settimana. Il mercato? Sono stati due mesi di follia organizzata, ne è uscito un gruppo in cui non ci sono vecchi e nuovi perché l’inserimento di chi è arrivato è stato veloce, favorito anche dal fatto che sono arrivati giocatori ben disposti alla nostra realtà e al nostro modo di fare calcio. Tutti stanno dando risposte positive perché ognuno di noi vuole dimostrare che merita di restare in questa categoria. Quello che chiederemo a questo gruppo è di mettere la maglia del Carpi davanti a tutto, al di là che uno giochi un minuto o novanta. Poi alla fine dell’anno tireremo le somme. Il Carpi deve lavorare come sa fare, un calcio di grande sacrificio nella quotidianità. Per ognuno di noi dev’essere un onore essere a Carpi e deve dare il massimo nel ruolo che occupa. Il Carpi, ritornando se stesso, ha un futuro e ci auguriamo tutti che sia ancora in Serie A. Complimenti e non punti? Fa parte di un percorso ma non ci accontentiamo, il Carpi ha fatto delle imprese in passato e vogliamo farne un’altra. I gol nel finale? Certe volte sono bravi gli avversari ma noi chiediamo ancora di più alla squadra e questo non significa che la squadra non abbia dato tutto. Semplicemente, ognuno deve dare più di quello che può. Credo che da ora in poi l’unione tra squadra, dirigenza e tifosi che abbiamo ritrovato deve fare la differenza rispetto ad altre realtà che magari hanno più pressioni. Dobbiamo pensare prima a fare il nostro lavoro al massimo, poi guarderemo gli altri sperando che qualcuno commetta degli errori o venga indotto a sbagliare dal Carpi. Servirà anche quello per colmare il gap che abbiamo”.
Carpi, Romairone: “Ci aspettano partite difficili”
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