E’ viva più che mai la lotta per il sesto e ultimo posto disponibile per l’accesso all’Europa League dopo i risultati che hanno caratterizzato il 35.esimo turno del campionato di Serie A. La vittoria dei neroverdi in casa del Torino e l’inaspettata sconfitta del Milan in casa del fanalino di coda Verona riaccendono la speranza europea dalle parti di Piazza Risorgimento e infondono coraggio a un ambiente, quello neroverde, che dopo il pareggio con la Sampdoria sembrava aver abbondonato le speranze di sesto posto. Ma il Sassuolo ha fatto visita alla “nuova” casa del Torino (come parte del restyling del brand granata, lo stadio che ospita i piemontesi ha cambiato denominazione passando da “Olimpico” a “Il Grande Torino) sfoderando un’ottima prestazione, cinica e attenta, un 1-3 che ha lasciato pochi appelli a Glik e compagni, e che, d’altro canto, potrebbe rappresentare il punto di svolta nella volata finale del Sassuolo verso l’Europa League. La squadra di Di Francesco ha sfruttato al meglio il settimo gol stagionale di Nicola Sansone (che va a pareggiare le sette marcature di Defrel e Berardi, leader della classifica cannonieri neroverde), con un colpo di testa nato da un ottima azione corale, nata dal suggerimento di Falcinelli per Duncan, il cui cross ha permesso proprio a Sansone, di incornare indisturbato in mezzo all’area granata. Pochi minuti dopo il vantaggio granata, complice uno dei pochi errori stagionali di Vrsaljko, bruciato dallo scatto e tiro di Bruno Peres. Il primo tempo si è concluso con la gigantesca occasione occorsa sui piedi di Martinez che, davanti a Consigli, non ha trovato che la traversa lasciando il punteggio in parità all’intervallo. Ma come le grandi squadre, dopo la paura, alla prima occasione il Sassuolo ha ritrovato il vantaggio prima con il primo gol di Peluso dopo 3 stagioni (ultima rete in maglia Juventus, proprio contro il Sassuolo), abile a sfruttare un corner di Berardi, poi con la prima marcatura in massima serie di Trotta, subentrato nella ripresa. Nel frattempo, a Verona, il Milan, alla seconda uscita della gestione Brocchi, dopo essere passato in vantaggio sull’Hellas con un gol di Menez si è fatto rimontare dalle giocate di Pazzini e Siligardi, lasciando un cuscinetto di un solo punto di distanza dai neroverdi.
Il calendario, a tre giornate dalla fine, sembra sorridere leggermente ai neroverdi, quantomeno in termini di qualità degli avversari: Di Francesco e soci infatti dovranno vedersela ancora con Verona (in casa), Frosinone (in trasferta) e Inter (in casa), mentre ai rossoneri toccheranno lo stesso Frosinone (c), il Bologna (t) e infine la Roma (c). Le partite di fine campionato sono generalmente poco prevedibili e fortemente indirizzate dal raggiugimento acquisito degli obiettivi stagionali, ma le partite che mancano al termine rappresentano un leggero vantaggio per il Sassuolo, che nei confronti del Diavolo ha anche il vantaggio degli scontri diretti (una vittoria a testa, ma differenza reti favorevole ai neroverdi).
Dopo tre risultati deludenti, il Sassuolo ha ripreso la strada percorsa per la maggior parte della stagione, e arriva alla volata finale con due piccoli vantaggi (calendario e scontro diretto) che potrebbero risultare decisivi. Dall’altra parte, il Milan si presenta con un punto di vantaggio e una rosa di maggior talento, ma con una nuova guida tecnica che fatica ad attecchire. Chi tra le due avrà la meglio sarà solo il tempo a dirlo.