Il 27 marzo scorso, giorno dell’incontro Caliendo-Bergodi, il nostro articolo riportava le seguenti parole:
“Con la spinta del Comune, che in caso di fallimento si troverebbe sul groppone il mutuo del Braglia, i nomi che vengono accostati alle 2 differenti cordate interessate ai gialli sono tanti, da Casa Modena (che è già sponsor delle giovanili) alla Bper (occhio al ruolo di Samorì), da Mussini della Atlas Concorde a Grampassi (patron del Castelvetro) all’evergreen Sghedoni di Kerakoll, nome che non manca mai quando si parla di Modena Calcio, come quello di un carpigiano… La richiesta di entrare era stata fatta anche a Galvani, che ha però declinato l’invito. La domanda che sta alla base di tutto però è: ma tutti questi signori di cui tanto si parla ora a Modena sarebbero pronti a rilevarlo in B o solo in caso di fallimento? Ai posteri l’ardua sentenza…”.
Ecco, diciamo che da quel 27 marzo alcune cose sono accadute. La squadra è retrocessa, alla società invece sono stati pignorati gli incassi di tutta la stagione e i diritti televisivi, dopo le ingiunzioni di pagamento di una decina di fornitori. Non sono stati pagati gli ultimi 3 mesi di stipendi e 2 rate del mutuo sullo stadio, contestualmente Caliendo ha detto che non avrebbe mollato e poi si è eclissato in un silenzio assoluto, allontanandosi da Modena.
Quindi? Il Modena è in una fase finanziaria critica ed urge importante versamento cash, ma al contempo il Presidente sta evitando ogni possibile incontro con Marco Ballotta (che rappresenta gli imprenditori interessati ai gialli, e che verranno svelati ufficialmente in caso di trattativa vera e propria, non di nascondino o telefonate spot) ed il Sindaco Muzarelli. Due mesi fa la richiesta era di comprare il pacchetto Modena-Mammut, poi si è passati al solo Modena, ma con richiesta di denari per una squadra che invece ha troppi debiti. E ora? Ora i casi sono 3: Caliendo decide di trattare in modo serio, gli imprenditori escono allo scoperto e si prova a fare il cambio della guardia . Caliendo trova le finanze e si iscrive alla C. La barca affonda, e con lei 104 anni di storia. La fine dell’articolo non può che essere la stessa del 27 marzo scorso: Ai posteri l’ardua sentenza…