di Fabio Sala
Gara emozionante quella di Suzuka. Partenza esplosiva e 53 giri pieni di pathos. Alla fine la spunta Rosberg, partito in pole e rimasto leader incontrastato per tutta la durata del GP giapponese. Dietro di lui la Red Bull di Verstappen, più efficace del compagno di squadra Ricciardo che chiude sesto. Sul gradino più basso del podio l’altra Mercedes di Hamilton, che dopo una partenza disastrosa a causa della quale si è ritrovato ottavo al primo giro, è riuscito a rimontare e ormai riesce a soffiare all’ultimo giro la seconda posizione al giovane olandese. Quarta e Quinta le Ferrari di Vettel e Raikkonen, che hanno chiuso con strategia diversificata. Non lasciatevi ingannare dal risultato non brillante: le rosse hanno dimostrato di avere buona velocità e di essere sul pezzo per questo GP. In certi momenti della gara Vettel era attaccato a Verstappen per la seconda posizione e Raikkonen era in lotta per la quarta posizione con Hamilton e Ricciardo. Il problema sono stati i tempi dei pit stop. Troppo presto per Kimi, che poi è andato in calo di prestazione con le gomme dure usate (non avevano più mescole hard nuove), troppo tardi per Vettel che ha montato soft le quali non hanno dato il grip e la velocità sperati. Risultato? Strategia che, col senno di poi, non si rifarebbe in casa Maranello.
LA PARTENZA – Thriller start oseremmo dire. Hamilton rimane piantato quasi come la macchina fosse andata per un momento in antistallo e viene sfilato da Verstappen, Ricciardo, Vettel, Raikkonen e Perez. Vettel ha un buono spunto e potrebbe superare Ricciardo, ma la pista è stretta, la paura di toccarsi è tanta, quindi preferisce accodarsi (lo supererà al terzo giro con una gran manovra). Per passare il britannico della Mercedes i due ferrari a momenti si toccano. Sono appaiati, l’uno di fianco all’altro. Tra di loro non ci passa una mosca. I tifosi ferraristi sono in apnea e pensano “si toccano”. Obiettivamente sembrava evidente ci sarebbe stata la collisione. Però per evitarsi Raikkonen allarga un po’ la traiettoria. Grazie a Dio nessuna delle due macchine esce con dei danni.
Nei primi giri il tedesco della rossa è letteralmente “ON FIRE”. Passa Perez con un sorpasso all’esterno clamoroso, e poi Ricciardo all’interno, riuscendo così a mettersi in terza posizione. Anche Kimi, seppur con qualche difficoltà in più rispetto al compagno di squadra, riesce a sorpassare Force India e Red Bull e a piazzarsi quarto. La gara sembra promettere bene. Poi però i pit stop cominciano a mischiare le carte in tavola. In Red Bull adoperano l’under cut con Verstappen che riesce ad evitare il traffico al rientro e tenersi la posizione su Vet, che si fermerà due giri dopo. Stessa cosa per Ricciardo che rientrerà nel traffico ma tenendosi dietro Raikkonen. Al momento della seconda sosta, Raikkonen si ferma prima di Ricciardo nonostante gomme più nuove. In fin dei conti la mossa non è stata sbagliata, perchè la Ferrari del finlandese è finita davanti alla Red Bull dell’australiano. La strategia sbagliata l’hanno fatta con Seb. Vet perdeva molto nei confronti di Ham e Ves. Questo perchè hanno deciso di allungare lo stint con la gomma hard per mettere soft, fare giri da qualifica e ottenere una seconda posizione. Però la soft non ha avuto buona prestazione e il risultato è un misero quarto posto.
Da segnalare la gara anonima delle McLaren che giocavano in casa e avevano portato nuovi sviluppi sulla power unit rendendola più affidabile. Un peccato
MERCEDES CAMPIONE DEL MONDO COSTRUTTORI – Terzo titolo Mercedes, il terzo consecutivo. Con 593 punti si conferma scuderia vincente. Ora la lotta è per il secondo posto nel mondiale, con Red Bull avanti rispetto a Ferrari di 50 punti, 385 a 335.