Ieri, la Virtus Cibeno ha tenuto una conferenza stampa di presentazione della nuova stagione 2016/2017. Inizialmente, è stato comunicato il nuovo assetto dirigenziale e organizzativo formato da: Marco Gasparini (Presidente), Maurizio Tondelli (Vice Presidente), Davide Nora (Direttore Tecnico), Giovanni Morselli (Coordinatore Settore Giovanile), Sandro Guaita (Direttore Generale), Andrea Bonfatti e Stefania Bagni (Responsabili Scuola Calcio). A questi si aggiungono Federico Poletti, Giancarlo Baraldi, Andrea Motta, Graziano Angeli e Giuliano De Boni che formano parte del comitato esecutivo.
Successivamente sono poi state illustrate tutte le attività, dalla scuola calcio fino alla prima squadra dove si è sposato, con mister Paolo Alberini, il progetto giovani per cercare di togliersi le soddisfazioni avute nel girone di ritorno della passata stagione.
In conclusione, si è parlato anche del gemellaggio con il Nabuquense FC, realtà calcistica di Joaquim Nabuco, città situata nel Nord Est del Brasile. Tre sono gli ambasciatori di questo gemellaggio: Bruninho (ex palleggiatore di Modena Volley), Rafael Martinho (ex centrocampista del Carpi, ora al Bari) e Darwin Pastorin (giornalista e scrittore).
Questo il commento del direttore tecnico Davide Nora: “Vogliamo crescere costantemente attraverso un percorso flessibile, capace di modificarsi nel tempo a seconda di circostanze ed esigenze. Nel farlo, però, vogliamo conservare quanto di buono creato precedentemente, senza azzerare gli encomiabili risultati raggiunti sino ad oggi. Con un occhio alla competizione e uno all’importanza sociale ed educativa che lo sport inevitabilmente possiede, la Virtus Cibeno spera di conseguire anche in questa stagione risultati importanti e, soprattutto, soddisfacenti per i propri atleti, come quello che lo scorso anno ha portato i Giovanissimi a Roma, per disputare la finale di Coppa Italia per il terzo/quarto posto. Abbiamo insomma, impossibile negarlo, molte ambizioni e tanta voglia di fare, e nuovi progetti arriveranno a breve. Ma quel che resta più importante sono i ragazzi e, per quanto lontano andremo, non abbiamo intenzione di lasciarne indietro neppure uno”.