di Gian Paolo Maini e Matteo Migliori
La Lega Pro (lo si capisce dal nome) è una Lega professionistica, e una Lega Professionistica (lasciateci ripetere il termine più volte) non può permettersi una disorganizzazione come quella che sta manifestando, soprattutto per quanto riguarda gli orari delle partite. Premettendo che ormai il cosiddetto “calcio spezzatino” è presente in tutto il mondo, con gare di campionato che si giocano dal venerdì al lunedì, in Lega Pro è ancora peggio.
Nella ex Serie C, puntualmente, ogni settimana, gli orari di alcune partite vengono modificati appena qualche giorno prima della gara: solo per citare due esempi recenti, Padova-Modena spostata dalle 20.30 alle 18.30 tre giorni prima della gara e così anche Modena-Albinoleffe, anticipata anch’essa alle 14.30 anziché alle 18.30, come stabilito in precedenza. Tali spostamenti comportano disagi sia ai tifosi, che giustamente organizzano con anticipo le trasferte, che agli addetti ai lavori, in primis a TV o Radio locali che hanno palinsesti prefissati, ma lo stesso vale per quotidiani e siti web che hanno un lavoro giornaliero da mettere a punto.
Parliamo poi degli orari in cui vengono disputate le gare? E’ possibile programmare un derby come Reggiana-Parma di lunedì alle 14.30? Mercoledì 7 dicembre (giorno lavorativo), alle 14.30 o alle 18.30, chi andrà allo stadio per il turno infrasettimanale? E poi si lamentano perché gli stadi sono vuoti…