Per il Sassuolo è la quarta stagione in Serie A, probabilmente una delle più complesse della sua storia recente. L’Europa League, il campionato e tanti anzi troppi problemi fisici sono la cornice in cui inquadrare la situazione corrente dei neroverdi. Ma prima di andare ad analizzare nel dettaglio i problemi che il Sassuolo ha avuto sin qui in questa controversa stagione, partiamo dalla fine, proprio dal match rocambolesco contro il Cagliari (4-3). La partita contro i sardi di mister Rastelli non è purtroppo una novità, quest’anno i ragazzi di Di Francesco si sono fatti rimontare per ben tre volte dopo essere passati in vantaggio di 2 reti sull’avversario. Si fa riferimento alle partite contro Milan, Sampdoria e Rapid Vienna, nelle quali il Sassuolo ha evidenziato al contempo un ottimo gioco unito a errori clamorosi dei singoli e di tutta la squadra. Più volte nel corso del girone d’andata, Di Francesco ha sottolineato come molti errori e disattenzioni di questo gruppo siano stati dovuti alla massiccia presenza di giovani esordienti in rosa e all’eccessivo numero di infortunati. Analisi lucida e attenta come sempre, da parte del tecnico pescarese, che non si è mai stancato di rimarcare come l’inesperienza e l’inattitudine a competizioni di un certo livello di molti dei suoi giocatori abbiano prodotto grandissimi cali di concentrazione in gare molto delicate tra coppa e campionato.
Altro fattore indiscutibile è la Berardi-dipendenza dei neroverdi. L’attaccante calabrese, ormai, manca da quella tanto contestata partita contro il Pescara, che ora possiamo dire sia stato l’inizio del calvario. Ai neroverdi mancano le reti decisive di Domenico, questo fatto è emerso sia in coppa che in campionato. Il numero 25, per Di Francesco, è la punta di diamante di una squadra già di ottimo livello, in grado di decidere il match con una sua giocata o un suo gol. Inevitabilmente se non fosse scoppiato il caso Berardi attorno al suo infortunio e alle sue cure e se Domenico fosse rientrato decisamente prima, probabilmente staremmo a parlare di una situazione totalmente diversa. Ma “con i se e con i ma” non si risolve nulla, è necessario piuttosto affrontare il problema al cuore, che nel caso del Sassuolo riguarda la scorsa sessione di mercato.
Tra giugno e la fine di agosto il club emiliano ha allestito una rosa decisamente inadeguata ad affrontare un doppio impegno. Certo, facile parlare con il senno di poi, ma questo è un dato incontrovertibile purtroppo. Sono stati ceduti pezzi pregiati della rosa come Vrsaljko e Sansone e al loro posto non sono arrivati rimpiazzi adeguati per affrontare una competizione come l’Europa League. Ricci, Ragusa, Iemmello, Sensi e Lirola sono senza alcun dubbio giovani molto interessanti, ma ancora impreparati a disputare da protagonisti partite di una certa caratura. Parentesi a parte, invece, per Pellegrini, che certamente ha commesso i suoi errori, uno su tutti l’ultima espulsione rimediata contro il Cagliari, ma che dopo il primo infortunio di Magnanelli si è rivelato una delle garanzie di questa squadra, dimostrando grandi doti e un talento evidente. In più di un occasione si è caricato la squadra sulle spalle, guidando il centrocampo con grinta e qualità nelle giocate.
Veniamo ora al capitolo infortuni. Come dichiarato dallo stesso Di Francesco, “nove o dieci infortunati per una squadra come la nostra sono davvero tanti“. E ancora una volta il mister neroverde non sbaglia, molti dei suoi sono stati coinvolti in infortuni traumatici sin dall’inizio della stagione. Le assenze di Duncan, Missiroli, Politano, Magnanelli, Cannavaro, Biondini, Peluso e Matri (ora rientrati) e Berardi su tutti, hanno pesato moltissimo nell’economia della prima parte di stagione neroverde. Proprio la natura di questi infortuni ha fatto preoccupare Eusebio Di Francesco, perché non sono riconducibili direttamente alla preparazione estiva. Forse l’alta frequenza di partite disputate in pochi giorni, una rosa ristretta e un pizzico di sfortuna hanno determinato questa terribile situazione che costringe il Sassuolo ad occupare un tristissimo 16° posto in classifica.
A questo punto le aspirazioni di inizio stagione cominciano a sfumare e l’obiettivo è decisamente cambiato. Bisogna cominciare a preoccuparsi di ottenere tranquillamente una salvezza non più scontata, intervenendo sul mercato in maniera decisa piazzando acquisti mirati a risolvere i gravi problemi che attanagliano la rosa. L’esempio di quella Samp che nella stagione 2010-2011 assaporò i preliminari di Champions e poi retrocesse a maggio ci è tutt’ora d’innanzi.