Di seguito riportiamo le dichiarazioni di mister Eusebio Di Francesco, rilasciate, oggi, durante la conferenza stampa alla vigilia della gara contro la capolista Juventus. Il tecnico neroverde ha espresso tutte le sue preoccupazioni, ma ha anche illustrato brevemente la strategia che metterà in atto per cercare di battere i bianconeri.
Di Francesco: «Al di là della classifica penso che sulla carta siano favoriti loro, ma c’è sempre la possibilità che il campo possa dire qualcosa di diverso, va ricordato che la Juve ha perso anche contro il Genoa, che non ha molti punti in più di noi in classifica. Abbiamo difronte la squadra più più forte di tutte, dopo la vittoria dell’anno scorso, conquistata, qui, al Mapei Stadium durante il girone d’andata, verranno per prendersi una rivincita. A seguito di quella partita hanno riportato più di 40 vittorie e non credo ci siano altri commenti da fare. Sarà una gara molto difficile anche perché temo che anche per questa giornata giocheremo come se fossimo fuori casa. Fisicamente hanno avuto sicuramente meno problemi di noi, i nostri tifosi devono accettare i nostri problemi e le nostre sostituzioni. La Juve è una squadra aggressiva, che ha un grande impatto sulla gara, con tante individualità e tanta qualità tecnica. Sono in grado di cambiare sistema di gioco con facilità, ma noi prepareremo la nostra gara facendo leva sulle nostre individualità offensive che a mio avviso sono molto forti. Dovremo essere bravi in avvio di partita, partendo forte sin dal primo minuto. Domani non dovremo pensare alla classifica, ma solo a raccogliere tutta la posta in palio, non accetto di partire già battuto. Su Defrel dico solo che essere troppo chiacchierati non è un bene né per lui né per la squadra. La concentrazione dovrà vertere solo su noi stessi, abbiamo recuperato Cannavaro dopo l’influenza, lo stesso Gazzola sarà della partita, mentre Lirola e i soliti lungodegenti non ci saranno. Non avendo Magnanelli a disposizione, il nostro 4-3-3 ne ha risentito, ma questo non significa che i suoi sostituti non siano stati all’altezza.»