Il mondo dei dilettanti, che a noi piace raccontare, è fatto di passione e sentimenti verso lo sport più bello del pianeta e sinceramente ha poco a che vedere con il calcio professionistico, dove a farla da padrone, ormai, è solamente il Dio denaro.
La decisione di introdurre i numeri personalizzati sulle maglie, che potranno quindi andare dall’1 al 99, è roba da professionisti e toglie fascino ai nostalgici come noi abituati a vedere la numero 1 indossata dal portiere, 2 e 3 ai terzini, 7 e 11 gli esterni, 10 il fantasista e la 9 sulle spalle del bomber. Introdurre numeri come 46, 69, 99 e chi più ne ha più ne metta, è uno “spettacolo” che ai dilettanti non appartiene, qual è l’utilità? A questo punto, a quando i nomi sulle maglie?
Le assurde novità in vista della prossima stagione, però, non finiscono qui (purtroppo): l’ultima “grande” idea della Federazione è stata quella di portare da 3 a 5 le sostituzioni durante una gara. Signori, siamo grandi non “Pulcini”. La regola che tutti devono giocare non esiste. Nessuno, prima di approvare questa proposta, si è mai chiesto quanto il gioco sarà spezzettato, in particolare nei minuti finali di una partita dove una squadra si trova in vantaggio con ancora 5 cambi a disposizione? Quanto recupero ci sarà in un match in cui verranno effettuate 10 sostituzioni? Non rovinate un mondo fatto di passione, questo non è il calcio che piace a noi..
Dilettanti – Non rovinate uno sport fatto ancora di passione: perchè queste novità “assurde”?
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Matteo Migliori
Matteo Migliori, nato a Sassuolo nel '94. Vicedirettore del sito ParlandodiSport.it. Telecronista di "Sky Sport".
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