Modena FC – C’è chi fallisce e riparte come il Parma, e chi è in prima categoria…
In periodi difficili come quelli che sta vivendo il Modena è giusto essere “più realisti del re”, per questo è utile andare a vedere che fine hanno fatto le tantissime squadre che sono fallite nelle ultime stagioni. Si va dalla rinascita del Parma (più unica che rara) alla mestissima prima categoria di Lanciano e Ancona.
PARMA: Dall’incubo alla rinascita. Questa la storia del club ducale a partire dalla stagione 2014/15. Sul campo la squadra ottiene la qualificazione in Europa League, che viene però negata a causa della mancata concessione della licenza UEFA. Il 19 marzo 2015 viene decretato il fallimento della società e nessun imprenditore si fa avanti per l’acquisto del Parma FC, che fallisce definitivamente il 22 giugno 2015. Due mesi dopo nasce il Parma Calcio 1913, che riparte dal campionato di Serie D. Oggi i gialloblù militano in B dopo aver ottenuto due promozioni consecutive, con l’obiettivo di tornare presto nella massima serie.
VIRTUS LANCIANO: Dopo quattro campionati disputati in cadetteria, nel luglio 2016 la famiglia Maio proprietaria della Virtus Lanciano 1924 annuncia che la squadra non verrà iscritta al campionato di Lega Pro, a causa di pesanti problemi finanziari. Due settimane più tardi, il Consiglio Federale esclude il club rossonero prima dai professionisti e poi dai Dilettanti. Il club, che non ha nessun legame con il Lanciano Calcio 1920 (nato dalla Marcianese, quartiere di Lanciano), continua la propria attività con il solo settore giovanile.
LATINA: A stagione in corso, il 9 marzo 2017, viene decretato il fallimento del club pontino, rilevato poi all’asta da Benedetto Mancini per una cifra vicina ai 700 mila euro. Dopo aver versato la caparra, Mancini non porta però a termine l’acquisto della società nerazzurra. Nessun altro imprenditore presenta offerte e dopo l’ultima asta deserta del 24 maggio 2017 viene decretato il fallimento del Latina. Il 4 agosto 2017 la nuova società, denominata Latina Calcio 1932, riparte dalla Serie D con Fernando Leonardi presidente.
ANCONA: Terzo fallimento in 13 stagioni per l’Ancona, dopo quelli del 2004 con Pieroni e del 2010 con Petocchi. Il club dorico ha detto addio al calcio con 112 anni di storia alle spalle, dopo la retrocessione sul campo dalla Lega Pro e la mancata iscrizione in serie D. Nulla è valso l’intervento dei tifosi, che avevano preso in gestione la società dell’ex patron Marinelli tramite il trust ‘Sosteniamolancona’. È invece notizia di pochi giorni fa la nascita dell’Anconitana, compagine che parteciperà al prossimo campionato di Prima Categoria marchigiana.
MACERATESE: Da ottobre 2016 a luglio 2017 la Maceratese ha cambiato ben 4 presidenti: Tardella, Spalletta, Liotti e Crucianelli. Una stagione in cui alla “Rata” si sono avvicinati diversi compratori, che per diversi motivi hanno condotto la società biancorossa al fallimento. In seguito alla decisione dell’imprenditrice Tardella di cedere il club, la Maceratese passa nelle mani dell’italo svizzero Spalletta, che però non paga gli stipendi dopo aver acquisito la società. A marzo ecco una cordata romana, che abbandona clamorosamente la trattativa dopo aver accusato gli ultras della Maceratese di tentata aggressione. Ad aprile Spalletta cede la società a Claudio Lotti, un altro avventuriero noto per aver fatto disputare alla Rata il match contro il Venezia a porte chiuse per il mancato pagamento degli steward. Tante chiacchiere, tanti presunti cambi societari, che però non hanno evitato il fallimento della Maceratese.