Roberto Malverti, per tutti Roby, è il mister della Berretti dei sogni del Modena FC, uno dei tanti allenatori del settore giovanile dei gialli che ha deciso di non arrendersi davanti al disastro che si sta consumando in società. Lui e i suoi ragazzi tra mille difficoltà portano avanti un campionato fatto di passione per la maglia e vittorie: primi in classifica con 5 vittorie e un pareggio, in attesa del derby con la Reggiana, seconda, che arriverà l’11 novembre prossimo.
Roby, state facendo un grande lavoro in mezzo a mille difficoltà, inutile girarci intorno, come si fa?
“Per noi i problemi si sono concretizzati in particolare con la mancanza di materiale, ad esempio l’abbigliamento, abbiamo riciclato quello dell’anno scorso, importanti sono anche i problemi di organizzazione, ad esempio la mancanza del pulmino per andare a prendere i ragazzi, che si sono dovuti organizzare per conto proprio. Ci stiamo arrangiando insomma, a testa alta, altissima. Abbiamo il minimo indispensabile, grazie a quello che è stato fatto da quando sono arrivati Fabio Dall’Omo e Maurizio Bratomi. I ragazzi sono motivati e ho cercato di far capire che questa per loro potrebbe essere un’opportunità, è meglio giocare nella Beretti del Modena che nella primavera del Sassuolo, perchè quando non si hanno soldi ci si guarda in casa, era un discorso che facevo anche l’anno precedente anche se non mi aspettavo che saremmo arrivati ad una situazione del genere. Fare bene significa avere un’opportunità in più”.
Federico Chiossi, ora all’Atalanta, è un esempio?
“Proprio così, quando non ci sono mezzi si deve pescare dal vivaio, e con Federico è accaduto quello. Lo stesso discorso lo si può fare per Brancolini, il portiere che è cresciuto con noi lo scorso anno e che è passato alla prima squadra. Ora è aggregato alla Fiorentina, Modena è stato un trampolino perfetto”.
I ragazzi come vivono la situazione attuale?
“Ho sempre cercato di fargli vedere che questa era un’opportunità in più che avevamo e loro tengono più di me a quello che stanno facendo, vogliono giocare fino alla fine, la loro preoccupazione è sul futuro perchè vogliono andare avanti, non vogliono veder buttato al vento il loro lavoro, hanno un sogno e lo portano avanti. Non ho mai avuto una squadra con tanta gente da fuori Modena, ragazzi che non hanno avuto alcun rimborso prendono treni per venire qui e poi tornano a casa. C’è chi viene da Mantova, due da Parma, tre da Bologna. Persone motivatissime, speciali”
Ti senti di fare un appello?
“Io credo che ogni cosa che nasce o sopravvive debba farlo dalle fondamenta. La ripartenza non può prescindere dal settore giovanile, che deve continuare, perchè questo deve essere la prima pietra della ricostruzione. Faccio un appello a tutti affinchè ci sia la possibilità di far finire la stagione alle squadre delle nostre giovanili: politici, amministratori locali che possano dare una mano, la Lega e federazione. Poi chiaramente faccio un appello a tutti gli imprenditori, dateci una mano ad andare avanti, perché il Modena c’è e ci sarà. Chiediamo il minimo indispensabile, solo aver la possibilità di poter proseguire: il campo per l’allenamento e la possibilità di poter giocare alla domenica. Proveremo ad andare avanti in qualsiasi situazione, anche nel caso dovesse arrivare il fallimento, qui siamo tutti pronti a non mollare. Far chiudere il settore giovanile vorrebbe dire perdere tutti i nostri ragazzi, ci sono tantissimi avvoltoi pronti a volarci addosso, facciamo tutti il possibile perché ciò non accada”