Roberto Casari, ospite negli studi di TVQui, ha parlato anche del Modena FC: “Nel 2009 fui chiamato dall’assessore perché Rinaldi e Gigliotti tramavano per far entrare la CPL nel Modena Calcio. Dopo questa pressione decisi di accettare e ci trovammo con Amadei che aveva l’80% e noi il 20%. I rapporti, dopo il primo anno, si deteriorarono e ad un certo punto fui chiamato ad assumere un ruolo più completo e così passammo ad avere il 100% della società. Nel 2012 spendemmo circa 3 milioni, la gestione era pesante e non era più un impegno sociale, ma economico e diventò così necessario vendere il club. Il 17 giugno 2012 andai dal patron del Carpi Stefano Bonacini, con il quale ero in contatto già da gennaio, per informarlo dell’offerta che avevo ricevuto da Caliendo il quale avrebbe preso il 64% del Modena e io avrei dato a lui una sponsorizzazione da 500 mila euro. Grana, che nel frattempo era diventato il presidente del Modena, la settimana successiva mi informò dell’offerta che era arrivata da Bonacini: voleva il 40% del club, libera gestione della società, 1 milione e 500 mila di sponsorizzazione e non avere a carico il mutuo relativo al Braglia. Chiaramente, l’offerta più conveniente per noi era quella presentata da Caliendo e decidemmo così di procedere con lui. Il 24 giugno incontrai Giuntoli che, disperato, mi disse che c’era stato un errore del commercialista e l’offerta di Bonacini era dunque errata e poteva essere modificata. Io, anche se non avevo ancora firmato nulla, decisi comunque di vendere a Caliendo perché avevo già dato a lui la mia parola e inoltre non mi fidavo più di Bonacini ed ero anche certo che non avrebbe mai lasciato il Carpi”.
Modena, Roberto Casari: “Ecco perchè ho venduto a Caliendo e non a Bonacini…”
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