Modena Fc – Comunicato della squadra
In questi mesi ne abbiamo lette e sentite di tutti i colori… notizie e interviste che parlavano dei sottoscritti… a volte in maniera corretta altre volte no quindi ora siamo qui… di fronte a chiunque ci volesse ascoltare.
Siamo qui oggi non per leggervi l’ennesimo comunicato né per cercare un qualche tipo di approvazione da parte vostra; siamo qui perchè vogliamo raccontare la verità; vogliamo far si che tutti possano sapere cosa davvero è successo e solo allora esprimere una opinione riguardo questa triste vicenda.
Ognuno deve essere libero di avere la propria opinione, ci mancherebbe, però, sinceramente, di sentirci causa del fallimento di una società piena d storia e tradizione come Modena non ne abbiamo voglia, e dato che in questi mesi tutto è stato fatto tranne che raccontare i fatti realmente accaduti ora vi raccontiamo come è andata per davvero.
Tutto parte in estate quando vecchi e nuovi giocatori si sono trovati di fronte al primo bivio importante della stagione dovendo scegliere se fidarsi delle parole di mister e presidente o se ascoltare voci di situazioni debitorie che, obiettivamente, non solo il Modena in questi anni aveva maturato. Le continue affermazioni da parte di mister e presidente convincono cosi a fondo da riuscire a creare una rosa competitiva per il campionato; Oltre alle parole e alle prime promesse andava crescendo la certezza che, se nei mesi di mercato una società poteva permettersi di tenere fuori rosa un numero elevato di giocatori, l’aspetto economico fosse quanto meno secondario.
La stagione inizia ma inizia lontano dal Braglia e tutti quei castelli, tutte quelle certezze che eravamo andati via via costruendoci iniziano a cadere lasciando sempre piu spazio a incertezza e dubbi. Sebbene le difficoltà fossero palesi nessuno e diciamo NESSUNO in tre mesi è mai venuto a spiegarci come o cosa sarebbe successo alimentando cosi l’angoscia di famiglie intere, dal primo magazziniere passando per lo staff ai fisioterapisti fino all’ultimo giocatore senza distinzioni.
Ulteriore spia si accende quando verso fine settembre i dipendenti (fisio magazziniere team manager) ci comunicano di non aver ricevuto lo stipendio e che avrebbero indetto uno sciopero silenzioso ovvero non creando scalpore, ma, senza svolgere, giustamente, prestazioni lavorative a favore della squadra; Quest’ultima, preso atto di quanto successo, non ha minimamente cambiato opinione sulle capacità tecniche e morali dei collaboratori del Modena F.C. perchè pienamente d’accordo sul fatto che rientrasse nei loro diritti ricevere le mensilità di luglio e agosto in tempi più celeri dei nostri.
Fortunatamente questo sciopero rientra velocemente, dato che le due mensilità mancanti vengono percepite la settimana successiva… Insomma, luglio e agosto gli altri dipendenti della società li avevano presi e noi potevamo continuare, seppur sempre sul chi va la, la nostra attività.
Nelle settimane successive giunge alle nostre orecchie una possibile cessione al signor Aldo Taddeo che, dopo la prima avvilente partita persa contro il Mestre, sembra riaccendere le nostre speranze ma, successivamente, i nostri allarmi; da buoni professionisti interessati al nostro futuro iniziamo a raccogliere informazioni sempre meno positive nei confronti del signor Taddeo..
Tutte queste voci negative vengono confermate dal mister e dallo staff in toto cosi chiediamo a gran voce un incontro con Caliendo nel corso del quale la squadra riusci a strappare un ennesimo tentativo di trattativa con il signor Salerno,ma nella stessa giornata, Caliendo stesso ci presentò comunque il signor Taddeo al quale intendeva vendere la società.
Ci teniamo a precisare che dei 29 tesserati del Modena calcio nessuno conosceva personalmente Carmelo Salerno ma nel corso della giornata ci era stato presentato da staff tecnico, fisioterapisti e magazzinieri come l’unica possibilità di un futuro per il Modena calcio. Allo sfinimento ci era stato ripetuto soprattutto dallo staff tecnico e dal team manager “se la compra Taddeo è finita”. E con il senno di poi, come dare loro torto?
Arriviamo cosi ad uno dei passaggi fondamentali della nostra vicenda. Si presenta a noi un personaggio che millanta di essere titolare di aziende di caratura mondiale. Tutti scettici, ma pur sempre all’unisono, chiediamo a gran voce semplici garanzie di poter continuare a svolgere il nostro lavoro in maniera corretta e professionale, cosa che abbiamo sempre cercato di fare anche in presenza di un’inadempienza ormai trimestrale..
Semplicemente abbiamo chiesto il RISPETTO DELLE REGOLE e quindi che venissero pagate le mensilità come da Normativa COVISOC, e di aprire lo stadio trattando con il comune; Non ci sembravano richieste irrealizzabili visto che ci si accingeva ad un cambio societario! Da li inizia una farsa lunga un mese. Si susseguono discorsi e riunioni del tutto deliranti, dove si è passati dalle minacce, al pietismo per problemi famigliari che non avevano nulla a che vedere con la nostra situazione.
Abbiamo ascoltato avvocati arrivati da tutta Italia che ovviamente il giorno dopo sparivano e venivano sostituiti; in un luogo sacro come lo spogliatoio entrava chiunque dagli avvocati agli amici agli sponsor. Tutti per cercare di convincerci ad accettare di sottostare a promesse e a fantomatici progetti senza che questi neanche fossero elaborati su un pezzo di carta.
Mentre tutto questo accadeva la squadra, nella sua semplicità, continuava imperterrita nella sola solita richiesta: il pagamento di luglio e agosto come da normative federali, garantendosi, con la messa in mora, la possibilità di non dover sottostare a parolai per l’intera durata dell’anno calcistico; Inoltre la messa in mora, ci teniamo a precisare, non concede uno svincolo automatico bensì la possibilità di svincolarti qualora il progetto e le promesse non venissero mantenute. Messa in mora che sarebbe decaduta automaticamente al saldo dei mesi arretrati. Poi entreremo nei dettagli legali di modo che ogni vostro dubbio venga chiarito. Esattamente in queste settimane la squadra si rende conto di essere stata tradita anche dal suo staff tecnico capitanato ovviamente dall’allenatore.
Ogni giorno Taddeo si presenta al campo e, spiazzato da una coesione che difficilmente si verifica nel mondo dello sport, si cerca di ingolosire con qualche finta promessa e inizia a tentare di minare l’integrità di questo gruppo e dato che non conosce neanche i nostri nomi iniziamo a pensare che anche lo staff che millantava di essere con noi forse non lo fosse davvero.
Assistiamo inermi ma attenti al tentativo da parte di mister e presidente di convincerci e coinvolgerci in un progetto in realtà inesistente.
Dubbi confermati quando in più di una occasione Taddeo decide in teoria ”di sua volontà” di mandare lettere di diffida ad alcuni giocatori e di creare una sorta di blacklist specifica semplicemente perchè aveva colto nei portavoce della squadra i leader da colpire. Mi spiace cari il mio signor Presidente e allenatore ma questa squadra ha le palle e non lascerà che si condanni chi ha parlato per conto di tutti. Chi ci conosceva meglio di tutti ci aveva tradito..Una delusione enorme per chi ritenevamo forse più di tutti una persona seria e ,a dir suo, dai principi inossidabili. Neanche davanti alla nostra espressa richiesta di dimettersi, lasciò il suo posto; evidentemente gli interessi erano altri e ovviamente ha preferito mettersi dignità sotto i piedi invece che rassegnare le dimissioni. La favola che non avrebbe potuto allenare per 2 anni è ormai storia e neanche a farlo apposta il cosiddetto capitano che doveva abbandonare per ultimo la barca ha già trovato squadra. Beh in effetti un contratto cosi chi lo avrebbe abbandonato, era uno dei tesserai con lo stipendio più alto.
L’ultimo sciagurato tentativo di Taddeo è tragicomico; ci comunica che arriverà al campo accompagnato dal commissario Trenti destando in noi l’assoluta incertezza essendo il commissario non un amico di Taddeo bensi un professionista nominato dal tribunale e, quindi super partes. Iniziamo a pensare che forse abbiamo sbagliato tutto ma nello stesso tempo iniziamo a pensare che allora forse un briciolo di speranza c’è ancora.
Becera ed ennesima figuraccia fa il nostro Taddeo che dando la parola al commissario scopre che quest’ultimo avvalora la nostra tesi: Fosse stata presentata una istanza al giudice per poter pagare mensilità arretrate di luglio e agosto, sarebbe stata certamente esaminata. Ovviamente vi aspettereste un’ insurrezione da parte dello spogliatoio che invece esplode in una risata melodrammatica la più classica delle ”ridiamo per non piangere”.
Cadendo dal pero il nostro imprenditore si congeda con un “ah peccato,pensavo che il commissario mi desse una mano invece mi ha affossato, va beh..” salvo poi uscire dal centro sportivo e dichiarare ai giornalisti “Io ho portato il commissario ai ragazzi più di cosi non so che fare” robe davvero dell’altro mondo. Cosi dopo ormai mesi di trattative e zero euro messi nei conti del Modena e nostri spunta il signor Gigliotti il quale contattandoci personalmente chiede un incontro alla squadra.
Ormai completamente svuotata dalla vicenda, oltre ai pensieri che attanagliano un qualsiasi lavoratore che non percepisce stipendi da 4 mesi, in prima battuta decidiamo di non ascoltare ulteriori parole; se uno vuole comprare il Modena basta che porti i soldi,non si deve convincere i giocatori giocando a chi ti incanta meglio bensì bisogna agire portando soldi e progetti concreti ai tribunali e agli organi di competenza. Ma la nostra inesauribile voglia di stabilità e di rivalsa per un lavoro che da una passione sta diventando un incubo ci mettiamo in macchina e decidiamo di ascoltare anche Gigliotti dandoci la speranza almeno fino a quella sera di avere ancora delle possibilità. Torniamo in tanti a Modena apposta per quell’incontro non tutti per motivi logistici ma una buona parte. Veniamo accolti in uno stanzino con al centro un pallet di Carne in scatola e la prima frase che esce dal nostro potenziale futuro presidente è ”scusateci per la carne ma ogni tanto gli sponsor non ci pagano in contanti ma con i loro materiali”. La frase suscita ilarità generale ma almeno questo presidente è simpatico!
Andiamo al sodo e chiediamo
Chi fa parte di questo azionariato? Chi sono i soci? Quando ci pagate? A queste tre domande ci viene risposto ”non possiamo parlarne e non possiamo svelare i nostri piani” e allora sorge spontaneo chiedersi il motivo di averci convocato e averci fatto mettere tutti in viaggio per essere li quel pomeriggio. Rimaniamo Sbigottiti. Ci viene anche detto che meno giocatori fossero rimasti meglio sarebbe stato cosi da gravare meno sul monte stipendi; non esattamente un discorso incoraggiante. Per l’ennesima volta; commentate voi.
Ultimo capitolo in breve è stato il bieco tentativo di mandare la berretti a sant’arcangelo (squadra che tra l’altro sta dimostrando sul campo di essere di valore) rischiando l’illecito sportivo. Avrebbe avuto del clamoroso essendo un comportamento totalmente antisindacale ipotesi che,infatti,è andata subito scomparendo.Ci teniamo a fare i nostri complimenti anche ai genitori dei ragazzi perchè al giorno d’oggi era facile aspettarsi di imbattersi in genitori sponsor pronti a tutto pur di poter raccontare che il figlio avesse giocato in C invece cosi non è stato e ribadiamo i nostri più sentiti complimenti a loro al mister e a tutti i ragazzi della berretti. Questi in breve sono stati i nostri ultimi mesi..Ovvio che non si possa sintetizzare in una lettera tutto il nervosismo, la frustrazione e lo sgomento provati ma tenevamo solo a mettervi al corrente dei fatti..
Siamo arrivati alla fine; Ognuno di voi oggi prenderà queste parole e le riutilizzerà a proprio piacimento ma nel farlo vi chiediamo di pensare che dietro ad una copia in più di giornale venduta ci sono dei professionisti che hanno scelto di non sottostare alle regole di un calcio malato fatto di millantatori dilettanti. Siamo onorati e orgogliosi di non aver permesso, andando contro i nostri interessi, che delle persone poco affidabili potessero prendersi gioco di una piazza importante come Modena. Se volete addossarci le colpe del fallimento del Modena fate pure ma è troppo facile; Davanti a voi avete un gruppo di ragazzi che ha fatto ciò che dovrebbe rendere orgoglioso un tifoso; Ha difeso la maglia e la sua professionalità, anche a costo di non avere una squadra dove giocare e uno stipendio mensile.
Vogliamo ringraziare i tifosi per il sostegno illimitato che ci hanno dato anche quando i risultati sul campo sono stati quello che sono stati;il vostro attaccamento a questi colori è andato al di là di ogni situazione e crediamo possiate essere orgogliosi di noi per avervi liberato da erbacce che stavano per contaminare per l’ennesima volta la vostra squadra del cuore. Vogliamo un’ulteriore volta sottolineare l’enorme mole di lavoro e l’immensa disponibilità che l’avvocato Pagliani ci ha concesso sottraendo tempo al suo studio e alla sua famiglia; non le saremo mai abbastanza grati avvocato.
Ultima cosa ma non per importanza vogliamo chiedere scusa; si avete capito bene vogliamo chiedere scusa alle nostre famiglie. In questi mesi siamo rientrati a casa il più delle volte con il broncio mentre loro provavano a farci sorridere; come da copione ogni anno lasciamo le nostre città le nostre case per inseguire la nostra passione e loro con noi. Vogliamo chiedere scusa a loro per questi mesi di difficoltà, incertezze e nervosismi, sperando che in un futuro non troppo lontano possano rendersi conto che al loro fianco hanno dei ragazzi che hanno lottato con le unghie e con i denti affinchè la lealtà la serietà e la professionalità vincessero una volta tanto in questo mondo. Speriamo di avervi fatto capire come le cose siano realmente andate, un’ultima volta ma sempre a testa alta vi salutiamo. Grazie a tutti, con affetto. La Squadra