Gazzetta di Modena ha intervistato Adriano e Paolo Guidetti, due pietre miliari del volley. Una chiacchierata che ripercorre le storie dei due fratelli, iniziando da Adriano che è amareggiato perchè nella sua città non ci sia più una squadra femminile, sostiene che il pubblico modenese abbia un unico difetto “segue solo le squadre che possono vincere”. Ai tempi quando c’era il derby con suo fratello Paolo, alla guida del Sassuolo, le due città quasi si fermavano per quella sfida, palazzetti pieni e battaglie meravigliose. Adriano, padre di Giovanni Guidetti, racconta che finché ha potuto ha seguito il figlio, ma ora preferisce seguire le partite dalla televisione. Del rapporto con il fratello Paolo, dice che oggi sarebbe considerato un allenatore di fascia A, peccato gli sia mancato lo scudetto. Il ricordo che porta nel cuore è quando è stato chiamato dal Cesenatico, che al termine del girone di andata era penultimo, alle fine riuscimko ad arrivare terzi.
Il racconto prosegue con Paolo che sul fratello afferma: “Un allenatore ottimo”, l’unica cosa che gli recrimina è di averlo battuto alla sua prima partita sulla panchina della Panini 3-2. Sulla nazionale dice: “Non ho mai allenato la nazionale, perché a quei tempi la panchina veniva assegnata non solo su basi sportive, ci andai vicino, però ho sempre preferito essere un allenatore di club”. Paolo Guidetti ricorda con grande gioia tutti i talenti che ha avuto l’onore di allenare: Cantagalli, Lucchetta, Recine. Avendo allenato sia squadre maschili che femminili sulle pagine della Gazzetta di Modena, ammette: “Vincere con una squadra femminile è più facile, ti ascoltano e si applicano di più degli uomini “. Sulla attuale squadra di Modena e del campionato che inizierà a settembre afferma: “Perugia su tutte, è la più equilibrata e ha un allenatore che ha appena vinto proprio in quell’ambiente. La Lube non è più forte di Modena che con Julio Velasco si darà una sistemata sul piano ambientale dopo quello che è successo “