Nuova puntata della rubrica di ParlandodiSport “Scopriamo il Modena Fc”. Il protagonista odierno, dopo Emilio Dierna e Pierluigi Baldazzi, è stato Fabio Lauria, a segno domenica nel big match vinto a Lodi con il Fanfulla. Tanti i temi trattati dall’attaccante classe ’86, dall’attualità ai propri gusti personali.
–Dopo otto giornate, il Modena è primo in classifica dopo otto giornate e a Lodi ha vinto il secondo big match consecutivo.
“Abbiamo vinto su un campo difficilissimo contro un’ottima squadra. Siamo diventati una squadra vera, unita e pronta ad affrontare ogni battaglia. Il bottino fin qua ottenuto, sette vittorie e un pareggio in otto partite, è da protagonisti e ce lo teniamo ben stretto. Sappiamo però che c’è ancora tanta strada da fare, ma i presupposti sono quelli giusti. I tre punti guadagnati con il Fanfulla hanno confermato che questa squadra è viva e forte anche caratterialmente, dimostrando inoltre di essersi calata benissimo nel campionato di serie D”.
–Domenica hai siglato il tuo primo gol stagionale così come Antonio Montella, ti sei sbloccato con la speranza che sia il primo di una lunga serie
“Volevo il gol a tutti i costi, essendo un attaccante e vivendo per quello. E’ stata una liberazione, ho lavorato tanto in questi mesi e non vedevo l’ora di essere protagonista. L’unione di intenti che ha questa squadra fa la differenza e ognuno di noi si allena per farsi trovare pronto nel momento del bisogno”.
–Come è nata la trattativa con il Modena e cosa ti ha detto Tosi per convincerti? Ha influito mister Apolloni, già tuo allenatore a Parma?
“La trattativa con il direttore è nata già due anni fa, ovvero da quando cercò di portarmi a Lentigione. Successivamente mi ha chiamato per approdare a Modena, poi ho fatto una chiacchierata anche con il mister e sono bastate poche parole per convincermi”
–Hai già vinto il campionato di serie D con il Parma e a Modena stai affrontando il tuo quinto anno consecutivo in questa categoria. Quali sono le maggiori insidie che potrà trovare in futuro il Modena?
“Le insidie sono tante e sempre dietro l’angolo, dalle squadre alla ricerca di punti al mercato di dicembre che può cambiare tutto. Ormai la fase di studio è terminata e le varie squadre conoscono le tue caratteristiche e sanno dove colpirti. Siamo una piazza molto importante e tutti vorranno metterci i bastoni tra le ruote. Non dobbiamo mai sbagliare, essere sempre concentrati e da noi ci si aspetta sempre il top. I risultati ottenuti però ci fanno ben sperare per il futuro”.
–Per quanto riguarda la tua carriera, hai iniziato a Reggio Emilia in C1, vestendo poi le maglie di Lumezzane, Venezia e nelle ultime due stagioni quelle di Campodarsego e Sanremese siglando quarantacinque gol. Qual’è stata la tua esperienza migliore?
“Mi sono tolto le mie soddisfazioni. Si cerca sempre di volere di più, ma ognuno di noi ha quello che si merita. Sono contento di quello che ho fatto fino ad ora, mi sento al top e ho ancora tanto da dare. Venezia è stata una tappa fondamentale dopo un momento difficile dal punto di vista calcistico e personale. Abbiamo vinto insieme due campionati, una piazza che mi ha dato tanto così come Parma. Ancora oggi c’è gente che mi segue e che mi chiama, mi sembra di essere a casa e tutti mi vogliono bene”.
–Come ti trovi a Modena e qual è la tua giornata tipo in città al di là degli allenamenti?
“Mi trovo veramente bene. Ho preso casa in centro, nel cuore della città, con la mia famiglia. La sveglia suona presto per portare i bimbi a scuola, poi insieme a mia moglie facciamo delle commissioni in giro per conoscere ulteriormente la città. E’ una full immersion, con gli allenamenti del bimbo e le lezioni di danza della bimba. Forse gli allenamenti con la squadra rappresentano il momento in cui mi rilasso di più (ride, ndr)”.
–Hai già giocato in una piazza così calda e con così tanti tifosi. Che effetto fa avere un seguito del genere?
“Avere così tanto seguito è una grandissima responsabilità e uno stimolo molto bello. Il calcio e lo sport in generale coinvolge tutti e sapere di poter dare una gioia ad una città intera mi rende felice”
–A quale giocatore ti ispiri? Qual’è il tuo rapporto con la squadra e i tuoi compagni di reparto?
“Non mi ispiro a nessuno in particolare, ma cerco di imitare i calciatori con le mie stesse caratteristiche. Le batoste subite in amichevole sarebbero state deleterie per tanti spogliatoi ed invece siamo ripartiti ottenendo parecchi risultati positivi. Un gruppo sano e coeso, siamo uomini prima di essere calciatori. Il rapporto tra di noi è bellissimo, c’è una sanissima competizione com’è giusto che sia. Sappiamo che possiamo essere tutti utili e soprattutto ci divertiamo nel giocare insieme”.
–Hobby e sport preferito oltre al calcio?
“Lo sport che mi appassiona di più dopo il calcio è il tennis. Vedo tante partite e lo scorso anno ho avuto la fortuna di assistere dal vivo al torneo di Montecarlo”.