Quarta puntata della rubrica “Scopriamo il Modena Fc“. Ai microfoni di ParlandodiSport.it, l’attaccante gialloblù Gustavo Ferretti si è raccontato tra presente e futuro, con tanta voglia di fare bene dopo aver siglato domenica con il Calvina i primi due gol in maglia canarina.
–Nato in Argentina a Tolosa e grande tifoso dell’Estudiantes de La Plata…
“Lo seguo sempre e quando posso vado allo stadio. Ho vissuto la mia adolescenza andando in curva, una passione che mi è stata tramandata da mio nonno e mio padre e siamo tutti tifosi…”
–Undici partite disputate: nove vittorie, un pareggio e una sconfitta. La squadra ha reagito al meglio dopo la sconfitta con il Fiorenzuola, battendo Classe e Calvina
“Non è male come inizio di campionato. Grazie alle tante vittorie ottenute, in tutti i reparti si sta creando fiducia e consapevolezza nei nostri mezzi. Dopo l’inaspettata sconfitta con il Fiorenzuola, siamo stati bravi a rimetterci al lavoro e a ribaltare la situazione”
–Domenica hai giocato la tua seconda partita da titolare, siglando i primi due gol con la maglia gialloblù. Una sorta di liberazione dopo un periodo difficile a causa dell’infortunio.
“Possiamo parlare di liberazione perché avevo voglia di riscattare il rigore sbagliato alla prima giornata con la Vigor Carpaneto. Nelle altre partite, invece, sono entrato in campo per aiutare la squadra a mantenere il vantaggio. Sono contento di aver segnato una doppietta e soprattutto di sentirmi bene dal punto di vista fisico”
–Come è nata la trattativa con il Modena e cosa ti ha detto Tosi per convincerti? Ha influito mister Apolloni, che ti aveva già cercato in passato per portarti a Parma?
“La trattativa è iniziata in estate tramite il mio procuratore e il direttore Tosi. Abbiamo raggiunto un accordo senza nessun problema, sono venuto qua e ho visto il Braglia. Fa piacere essere contattati da società del genere, che in serie D si vedono poche volte. Ho approfittato della situazione e non vedevo l’ora di iniziare questa nuova avventura. Con mister Apolloni ci siamo sentiti al telefono e mi ha espresso la sua felicità per la mia decisione e quella della società”
–Hai già vinto il campionato di serie D con il Padova e a Modena stai affrontando il tuo sesto anno consecutivo in questa categoria. Quali sono le insidie che potrà trovare in futuro il Modena?
“Dovremo essere pronti e rimanere, ogni domenica, sempre in partita. Nessuno ti regala nulla e le squadre ti affrontano con maggiore cattiveria. Non dobbiamo regalare nulla cercando di restare sempre sul pezzo ed essere consapevoli che l’avversario darà sempre il massimo”
–Per quanto riguarda la tua carriera, hai iniziato in Argentina, poi hai giocato con Chioggia, Venezia, Marano e Imolese (57 gol in 87 partite, vincendo due volte i playoff in tre anni). Qual’è stata la tua esperienza migliore?
“Nella mia carriera sono approdato in diverse piazze, fermandomi però parecchio tempo: cinque anni a Chioggia, tre a Marano e altrettanti a Imola. Nell’Imolese credo di aver fatto molto bene a livello statistico, in una società seria e con compagni di squadra molto forti. La mia famiglia si è trovata bene, ad Imola è stata un’esperienza positiva dal punto di vista calcistico e sportivo”
–Come ti trovi a Modena e qual è la tua giornata tipo in città al di là degli allenamenti nonostante tu faccia il pendolare per raggiungere Imola
“Faccio avanti e indietro in treno insieme a Baldazzi, che è abbastanza impegnativo (ride, ndr). Con lui mi trovo bene e non ci sono mai tempi morti perché è un bel personaggio e ti tiene sempre sul pezzo. Modena è una città molto bella e ho avuto la possibilità di conoscerla, passeggiando per il centro. C’è tutto per cercare di fare il miglior anno possibile e raggiungere il nostro obiettivo”
–Hai già giocato in una piazza così calda e con così tanti tifosi. Che effetto fa avere un seguito del genere?
“Sono piazze che fai fatica a trovare in serie D. Ho avuto la fortuna di giocare a Venezia e Padova, dove la città e i tifosi vivono per il calcio. Bisogna sfruttare questa calore positivamente perché ti dà la spinta in più per raggiungere il risultato. Modena, oltre ad avere una grande tifoseria, ha uno stadio bellissimo”
–A quale giocatore ti ispiri e qual’è il tuo idolo? Qual’è il tuo rapporto con la squadra e i tuoi compagni di reparto?
“Il mio idolo è Juan Sebastián Verón, che però non hai mai giocato nel mio ruolo. Mi sono sempre piaciuti attaccanti come Batistuta e Drogba, ma non potrei mai ispirarmi a loro. Il gruppo è composto da grandissimi calciatori, soprattutto intelligenti perché capisce qual’è l’obiettivo da raggiungere. Si è creata un’amicizia e remiamo tutti dalla stessa parte. Finalmente il gol? Non avevo dubbi perché il lavoro paga”
–Hobby e sport preferito oltre al calcio? Ed infine un saluto ai tifosi del Modena…
“Il mio hobby ora è quello di badare ai miei figli perché non è facile. Mi piace ascoltare la musica nei momenti liberi, viaggiare e cucinare in gruppo. Ringrazio i tifosi che ci seguono. Sono sempre numerosi, in campo si vede e si sente. Cercheremo di dare il massimo fino alla fine, a partire dalla trasferta di Pavia poi nel derby contro la Reggio Audace”
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