Nella giornata di ieri, abbiamo intervistato il portiere della Madonnina Christian Palladini che ha parlato del difficile momento che sta attraversando la squadra nel ‘Girone C’ di Prima Categoria.
Innanzitutto, cosa ti ha spinto a scegliere la Madonnina nel mercato invernale?
“Alla Mutina Sport, dove ero nella prima parte di stagione, è stato cambiato l’allenatore al quale ero molto legato perciò questa scelta societaria mi ha condizionato molto e mi ha aperto gli orizzonti. Sapendo che alla Madonnina cercavano un portiere mi sono proposto e la società ha accettato”.
Domenica scorsa avete subito una pesante sconfitta contro il Ravarino che ha allungato a 5 la distanza dai playout, come ha reagito la squadra?
“Dopo la partita c’è stato un impatto mentale molto forte, soprattutto i ragazzi più giovani hanno preso la sconfitta come un fallimento. E’ stata una gara bugiarda perché nei primi venti minuti abbiamo dominato, ma dopo aver sbagliato alcune occasioni facili, in contropiede abbiamo subito il primo gol che poi ha influito sulla squadra soprattutto dal punto di vista mentale”.
Secondo te, ci sono ancora le possibilità per raggiungere i playout? E’ il Ravarino la squadra sulla quale dovrete fare la corsa?
“Il Ravarino viene da due vittorie consecutive ed è una formazione molto compatta. Sono arrivato da poco e non ho ancora visto tutte le squadre del girone, ma non credo siano loro i nostri rivali. Parlando anche con la squadra, secondo me, siamo ancora in corsa per la salvezza e posso dire che la Madonnina cercherà, in tutti i modi, di salvarsi”.
Dopo quattro sconfitte consecutive, cosa serve per rialzarsi?
“Servirebbe, sicuramente, un attaccante di categoria che buttasse dentro il pallone nelle poche occasioni che creiamo. Veniamo da quattro sconfitte perciò bisogna cambiare qualcosa dal punto di vista mentale. La squadra è molto giovane, ma ho piena fiducia nei mezzi di questi ragazzi che non sono un gruppo, ma una famiglia. Secondo me, maturando molto in fretta e diventando uomini si portranno ottenere delle soddisfazioni già in questo finale di campionato”.
Pensi che il salto di categoria abbia influito su questa situazione?
“Essendo la squadra più giovane del girone, sicuramente ha influito molto. E’ una situazione che ho pagato anche nella precedente esperienza alla Mutina, dove abbiamo fatto il doppio salto di categoria e posso dire che dalla Seconda alla Prima c’è un abisso. La poca esperienza si paga”.
Nella prima parte di stagione eri alla Mutina Sport. Che differenze hai notato tra i due gironi di Prima Categoria?
“La differenza tra i gironi la semplifico dicendo che ho giocato contro entrambe le capoliste e credo che in una gara secca la Quarantolese (prima nel ‘Girone C’ ndr) non avrebbe difficoltà a mettere sotto il Castelnuovo (primo nel ‘Girone D’ ndr)”.
Cosa ti aspetti dal finale di campionato?
“Più che delle aspettative, ho delle speranze. Vorrei che la squadra dimostrasse di essere presente, soprattutto per la società, perciò mi aspetto una reazione da parte dell’intero gruppo. Dobbiamo guardare domenica dopo domenica, lasciando stare la classifica, e andare in campo come se ogni partita fosse una finale. Poi, alla fine tireremo le somme”.
Obiettivi futuri personali?
“Sinceramente non mi sono prefissato nessun obiettivo per il futuro. Finisco quest’annata molto difficile, sperando di raggiungere l’obiettivo salvezza, e poi vedremo”.