Come riporta la “Gazzetta di Modena”, il Sassuolo è stato dominato da una Sampdoria più in palla, dal punto di vista psicologico e fisico e subisce un tracollo al Mapei Stadium. Ieri i neroverdi non sono mai entrati in partita, probabilmente a causa della mancanza di stimoli dovuta alla posizione di classifica nella quale si trovano. La difesa è stata sempre in affanno ed è stata protetta da un centrocampo molle e svagato. Tutto troppo facile per una Sampdoria che si è dimostrata più umile e con più birra nelle gambe. Ieri De Zerbi ha iniziato la gara con il 3-4-3, ripescando Di Francesco dalla panchina. Ci si aspettava una partita spettacolare tra due squadre votate all’attacco e così è stat0: la Sampdoria ha impiegato solo un quarto d’ora per forare la difesa neroverde con Defrel, per poi allungare con Quagliarella e Linetty. Solo un lampo di Boga ha permesso al Sassuolo di evitare un passivo pesantissimo al momento del fischio che sanciva la fine del primo tempo. A poco servono i cambi di uomini e di modulo di De Zerbi, perché subito dopo l’intervallo Praet segna la rete dell’1-4. Duncan accorcia le distanze, ma Gabbiadini riporta subito il vantaggio Doriano a tre reti. Nel finale il gol di Babacar, tanto bello quanto inutile, fissa il punteggio sul 3-5.
Nel Sassuolo sono numerose le prestazioni insufficienti, a partire da quella di Peluso, passando per per Ferrari, Sensi, Berardi, Di Francesco e Djuricic, tutti autori di errori banali, che hanno anche portato al gol gli attaccanti blucerchiati. L’unico a salvarsi è Boga, che segna nel primo tempo e nel secondo è uno dei pochi a spingere.
Nel post partita, un deluso De Zerbi ha provato ad analizzare la sconfitta: “Lo avevo detto: con questa squadra non sai mai quando arriva la fregatura. Non abbiamo continuità a livello mentale, è questo il nostro problema. Non voglio tirarmi indietro dalle responsabilità e dare la colpa ai giocatori. Alterniamo prestazioni bellissime a gare come questa. Ma se non le prepari bene in settimana, poi fai fatica a trovare l’interruttore giusto durante la gara. La fame, la cattiveria sono determinanti: questa squadra ce le ha ma non con continuità. Abbiamo 32 punti, non siamo ancora salvi. Lo so bene e penso lo sappiano anche i giocatori: se non avessero questa consapevolezza, con me non giocherebbero. Sono tutti i bravi ragazzi, persone perbene. Devono però capire che con me o si spinge al massimo tutti i giorni oppure c’è qualcosa che non va bene“.