Come riporta la Gazzetta di Modena, in un’intervista rilasciata in Russia Matthew Anderson ha raccontato la scelta di tornare a Modena, nel campionato italiano: “Avevo un contratto in Italia, ma volevo lasciare Modena. In squadra c’era stata una situazione confusa che aveva influenzato i risultati ed impedito di trovare un buon rapporto tra i giocatori. A Modena è un posto dove è difficile giocare a pallavolo, come a Kazan si vive solo in attesa delle vittorie. Il mio manager Luca Novi mi ha parlato di una proposta della Dinamo Mosca e che anche lo Zenit mi voleva. Non sapevo cosa scegliere. Il denaro e la durata del contratto erano gli stessi, quindi chiesi consiglio a Luca: lui mi disse Kazan è la migliore squadra del mondo. Lì o diventerai un giocatore o fallirai. E io decisi che Kazan andava bene. Quando ho preso la decisione di lasciare lo Zenit, ho inizialmente pensato alla mia carriera, ma la mia carriera non è solo ciò che faccio in campo, ma anche le persone che mi circondano. Se sono felici, anche io sarò felice. Voglio che la mia famiglia stia bene buona e la mia ragazza fa parte della famiglia. E poi voglio prepararmi per le Olimpiadi del 2020 in modo da vincere l’oro. A Modena giocherò con altri due americani, e uno di loro è il regista della squadra statunitense Micah Christenson. Un buon rapporto, una buona “chimica” è la chiave del successo nei grandi tornei. Anche se abbiamo giocato insieme in nazionale per cinque anni, è ancora difficile trovare il migliore equilibrio in campo, come invece succede nei club“.
Modena Volley – Rassegna stampa, Anderson: “Modena è un posto difficile dove giocare a pallavolo”
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