Pressing spietato sulla prima uscita di palla, tanto possesso con gioco di prima avanti e indietro ed i tagli interni dei quinti di centrocampo. Il Modena è al lavoro da pochi giorni nel ritiro di Fanano, ma mister Zironelli sta già cercando di dare una fisionomia decisa al gioco della propria squadra. Idee tattiche votate all’attacco e alla corsa sono i dogmi di un tecnico diverso da tutti quelli che nelle ultime stagioni, anche pre fallimento, avevano guidato la squadra gialloblù.
Già dal primissimo allenamento in quota le indicazioni sono state chiare e precise per i due gruppi di lavoro e ieri, contro la Rappresentativa della Montagna, qualcosa si è subito intravisto anche se, come spiegato dal tecnico stesso, c’è ancora tanto lavoro da fare. Tante, insomma, le novità a partire dalla posizione di qualcuno dei giocatori già in squadra nella scorsa stagione. Tra le più intriganti quella di Tommaso Spaviero, esterno d’attacco che Zironelli vede nel ruolo di quinto di destra del centrocampo. Per il giovane, acquistato a titolo definitivo dalla Cremonese nei giorni scorsi, buoni spunti palla al piede sfruttando gli spazi e il suo 1 vs 1 creato grazie ai palloni filtranti in profondità o ai cambi di gioco una volta attirata la fase difensiva avversaria sul lato opposto del campo grazie al possesso palla.
Contro i dilettanti della montagna anche il pressing forte ha colpito specialmente nei primissimi minuti, con un Rabiu scatenato e grande protagonista nel 3-0 realizzato in soli otto minuti. Il pressing forte delle mezz’ali, con il compito di incanalare la manovra avversaria sulle corsie o costringere il portatore di palla a cercare soluzioni improbabili, è alla base della fase di non possesso appena persa palla. In fase di recupero, invece, il gioco va ulteriormente velocizzato puntando la porta con gli elementi più avanzati, ma anche con i compagni e gli esterni pronti a salire a rimorchio.
Altro elemento emerso a fasi alterne ieri è lo scambio fra le mezz’ali, che si aprono, e gli esterni che tagliano internamente dialogando con i compagni e arrivando, se possibile, alla conclusione. Una serie di uno-due che tornano ricorrentemente in diverse fasi di gioco cercando di sfruttare il tocco avanti e poi tocco indietro per mandare fuori giri il pressing avversario e creare le condizioni per il lancio in profondità, il pallone filtrante o comunque l’occasione da gol. Una manovra offensiva e propositiva, nel complesso, che necessita anche del lavoro degli attaccanti che, alternativamente, sono chiamati ad abbassarsi per dare ulteriori linee di passaggio ai compagni e sviluppare quelle giocate che vanno poi a coinvolgere gli esterni, vero e proprio ago della bilancia di un 3-5-2 che è ormai il marchio di fabbrica del tecnico veneto.