Come riporta la Gazzetta di Modena, Luca Cantagalli ha rilasciato la seguente intervista: “La pallavolo, per la mia vita, ha significato tante cose, non solo una. Dopo quasi 30 anni di volley posso dire che è stato tutto per me: dal divertimento, passando per il gioco e arrivando alla passione. In più posso dire che, la pallavolo, per me è anche amore, perché ho incontrato mia moglie proprio dentro un palazzetto. Il volley ha avvolto e caratterizzato tutta la mia vita, e tutto ciò di importante che ha girato intorno ad essa. La scelta risale a quando ero molto, molto giovane. Non ho iniziato per una motivazione ben precisa, semplicemente tutti i miei compagni di classe giocavano a volley in quel momento. Quindi ho seguito l’onda del mio gruppo di amici e ho deciso di provare, poi è diventata una vera e grandissima passione. Il valore più importante che mi porto dentro è l’amicizia. Su questo campo ho incontrato tantissimi amici che hanno fatto parte della mia vita, molti dei quali sono presenti tutt’ora. Quello dell’amicizia è un aspetto fondamentale che va, senza ombra di dubbio, trasmesso anche alla generazioni più giovani. Un modo per poter condividere anche i momenti negativi, che coinvolge ed unisce, tutto ciò che, alla fine, rappresenta l’amicizia. Credo che, senza passione, non si possa fare sport e non si possano raggiungere determinati traguardi. Non si possono ottenere grandi successi se non si è appassionati a ciò che si fa in campo. Questo si trasmette anche nella vita, ci vuole sempre la passione. Anche se, nel mio caso, il volley in realtà ti occupa quasi tutto il tempo disponibile che hai nella tua vita normale. [C’è una medaglia che, col passare del tempo, ho considerato in maniera diversa] ed è la medaglia di argento conquistata alle Olimpiadi di Atlanta 1996. Una medaglia che rappresenta una cosa molto importante per me. E’ stata chiusa in un cassetto per cinque o sei anni, e per lungo tempo non ci ho dato valore perché rappresentava una enorme delusione. In realtà, poco tempo fa, l’ho rivalutata: ho pensato che abbiamo preparato le Olimpiadi nel corso dell’estate in maniera perfetta, perché il nostro obiettivo era quello di conquistare la medaglia d’oro. Alla fine però non ce l’abbiamo fatta, ha vinto l’Olanda, ma non è stato per demerito nostro. Abbiamo incontrato, in quella finale, una squadra che ha fatto meglio di noi. Questo è anche un po’ il significato della vita, perché a volte si fa tutto bene però, alla fine, non si riesce ad ottener il risultato voluto. Quella medaglia d’argento è stata un grande insegnamento“.
Modena Volley – Gazzetta di Modena, Cantagalli: “Dopo anni apprezzo l’argento di Atlanta”
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